Effetti del riscaldamento globale per produttori e giardinieri
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- Effetti del riscaldamento globale per produttori e giardinieri
 

Durante il simposio "Impacts of Climate Change on Horticulture" (Impatto del cambiamento climatico sul florovivaismo), negli USA, sono state fatte delle previsioni che fanno riflettere (alcune a più lungo termine rispetto ad altre) sui cambiamenti che è probabile avverranno, anche gradualmente, in parchi e giardini in tutta l'Europa e il Nord America, man mano il riscaldamento globale guadagna terreno. La crescita delle piante accelererà spaventosamente. Gli arbusti, dalle rose ai rododendri, cresceranno più grandi e produrranno fiori più precocemente e più in abbondanza. L'autunno diventerà una nuova stagione di fioritura, dato che i giardini torneranno alla vita dopo le siccità estive. E' probabile che le aiuole fiorite diventino una profusione di colori. Dato che nell'aria sia le temperature sia il livello di biossido di carbonio aumenteranno, i giardini continueranno a crescere tutto l'anno e sarà necessaria qualche potatura e qualche taglio invernale. I giardinieri si troveranno di fronte anche a problemi più gravi da malerbe, e, mentre le piante ornamentali cresceranno fino al 50% più in fretta, è probabile che le erbacce cresceranno ancor più rapidamente. La siccità estiva darà condizioni perfette per afidi, acari e altri parassiti e certe malattie attualmente confinate alle serre si diffonderanno al giardino. Alcuni nuovi parassiti supereranno l'inverno. Inverni miti e umidi aumenteranno i problemi di funghi radicali come la Phytophthora, ed è probabile che le temperature più miti in genere accelereranno il compostaggio e la decomposizione delle sostanze organiche nei terreni. L'evaporazione dell'umidità dal terreno sarà più rapida. Questi effetti indiretti avranno effetti di portata molto maggiore sulla coltivazione delle piante rispetto all'aumento stesso della temperatura. Le più alte temperature invernali e le minori precipitazioni estive faranno cambiare la stagione del taglio dell'erba: ora è da aprile a ottobre, diventerà da settembre a giugno. Inverni più miti potrebbero voler dire colture da frutto che non producono e bulbi che non sviluppano mai le radici. Gli stagni nei giardini si riempiranno ancora di più di alghe, dato che una maggiore quantità di sostanze nutritive verrà dilavata dai terreni. Le piante arboree latifoglie che non perdono le foglie d'inverno saranno più a rischio di schianto durante le prevedibili tempeste invernali e le api si potrebbero esaurire restando attive in inverno e riducendo quindi le loro probabilità di sopravvivenza nell'estate successiva. La predizione va di molti anni in avanti, ma queste tendenze vengono già avvertite. "New Scientist" www.newscientist.com Per ulteriori informazioni, contattare: Claire Bowles, New Scientist Tel: 0044 20 7331 2751, Email: clair.bowles@rbi.co.uk


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