Le tecniche di ingegneria genetica per creare piante da fiore che servano per il monitoraggio ambientale sono state messe a punto da ricercatori delle Università di Suntory e Kobe, in Giappone. I fiori avranno colori diversi quando il terreno è contaminato da prodotti chimici e che agiscono da distruttori endocrini; tecniche simili potrebbero essere utilizzate per rilevare altri composti tossici, come la diossina. La Suntory ha in programma, nel giro di cinque - sei anni, di approntare la tecnologia per la commercializzazione di piante per un monitoraggio continuo a basso costo. Coltivati attorno a siti industriali, i fiori abbellirebbero l'area, rilevando nel contempo la contaminazione chimica. In una tecnica, un gene responsabile della sintesi di un pigmento color viola è stato inserito un ceppo a fioritura rosa di Verbena, il che ha reso viola i fiori. Nell'altra tecnica, in Arabidopsis thaliana, una pianta comunemente utilizzata per gli esperimenti, è stato inserito un gene che può funzionare per rilevare i distruttori endocrini nel terreno. Se questi due geni potessero essere collegati in Verbena, allora sarebbe possibile creare una pianta che normalmente produce fiori rosa, ma che produce fiori viola in ambienti contaminati. Una tecnica simile potrebbe essere utilizzata per creare fiori che rilevino altri prodotti tossici, come le diossine. "FlowerTech" www.hortiworld.nl