Cattive notizie per la Biodiversità
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- Cattive notizie per la Biodiversità
 

Scienziati inglesi hanno dimostrato con prove lampanti che il nostro pianeta sta attraversando un periodo di estinzioni di massa. I reperti fossili dimostrano cinque periodi principali di estinzioni, e le indagini dimostrano che i ritmi attuali di estinzione si stanno avvicinando a questa magnitudo. Gli scienziati hanno analizzato tre studi prodotti tra i venti e i quaranta anni fa, che riguardavano le popolazioni di quasi tutti gli uccelli, le piante e le farfalle native del Regno Unito. Gli studi sono stati ripetuti di recente, dando la possibilità di confrontare i cambiamenti nel numero delle specie e nella loro abbondanza. Uno studio intrapreso dal Dr Jeremy Thomas presso il Centro per l'Ecologia e l'Idrologia, ha accertato che il 71% di tutte le specie di farfalle in Inghilterra sono diminuite negli ultimi vent'anni. Per la prima volta si può apertamente affermare che questo gruppo di insetti ha sofferto altrettanto quanto gli uccelli o le piante, il che rafforza l'ipotesi che il mondo si stia avvicinando al suo sesto principale periodo di estinzione. Pare che gli studi in questione siano i più dettagliati al mondo e per la prima volta ci sono dei dati accurati sulle farfalle. Questo è importante perché gli insetti costituiscono il 54% di tutte le specie conosciute sul nostro pianeta. Le asserzioni sulle estinzioni si basavano solo su un piccolo numero di specie studiate, soprattutto insetti: però gli uccelli costituiscono solo lo 0,6% di tutte le specie.

Un secondo studio, guidato da Carly Stevens presso la Open University, punta l'indice contro l'umanità come causa di questa perdita di biodiversità. Carly e i colleghi presso il centro per l'Ecologia e l'Idrologia e la Villanova University negli USA, hanno studiato gli effetti dell'inquinamento sul numero delle specie vegetali in 68 zone pratensi in tutta l'Inghilterra. Man mano sono aumentati i livelli di azoto, il numero di specie è diminuito. Tra le piante particolarmente sensibilie, c'erano Erica cinerea, Campanula rotundifolia, Euphrasia nemorosa, Molinia caerulea e Plantago lanceolata. I livelli medi di inquinamento da azoto in Europa potrebbero provocare una perdita di oltre il 20% delle specie delle piante. Questo è un argomento molto forte per la necessità di diminuire l'inquinamento. Le legislazioni della UE hanno fissato un livello massimo per le emissioni di azoto di 25 kg per ettaro per anno ma le ricerche suggeriscono che questo limite è troppo elevato e che qualsiasi livello di inquinamento riduce il numero delle specie vegetali. Alcuni dei cambiamenti potrebbero essere irreversibili. Fonte: www.alphagalileo.org Per ulteriori informazioni: Sheila Anderson, Responsabile delle Comunicazioni NERC (Natural Environment Research Council) Tel. 0044 7867 553053 or E-mail: pressoffice@nerc.ac.uk


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