L’era della cooperazione
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- L’era della cooperazione
 
Il concetto della cooperazione sta cominciando finalmente a entrare nel florovivaismo ornamentale. Abbiamo raggiunto l’era della Cooperazione. Se gli accordi cooperativi sono strutturati correttamente, tutti vincono, dal produttore al consumatore, specialmente il consumatore. Valore per denaro diventa un obbiettivo più che un tentativo di ottenere più di quanto il nostro prodotto o il nostro sforzo vale. Invece, tutte le persone nell’accordo cooperativo focalizzano i loro sforzi nel creare valore per il denaro lungo tutta la catena senza pagare per competere, cioè senza aggiungere la tassa della concorrenza.

Con le nuove domande su grandi dettaglianti, vendite dirette e responsabilità delle prestazioni, uno spirito cooperativo sta sostituendo le norme dell’essere altamente competitivo nelle aziende di produzione. Molti produttori trovano questi cambiamenti piuttosto difficili, nonostante si comprenda sempre di più che la cooperazione può essere più redditizia della concorrenza.

Però è molto più semplice comprendere la competizione pura che non elaborare e mettere in opera un accordo cooperativo per creare una situazione win-win per tutti. La questione su chi nella catena abbia il miglior vantaggio è ancora da decidere. Alcuni di questi ‘partner’ proverà ancora a vincere di più per la sua parte dell’affare. Questo crea il rischio che l’altro (o gli altri) partner ‘bistrattato/i’ esca dall’affare - con conseguente perdita per tutto lo sforzo cooperativo.

In genere, è ancora necessaria una concorrenza spietata. Alcune aziende cooperano su alcuni mercati, mentre simultaneamente competono energicamente in altri.

Però oggi è fondamentale sviluppare un allineamento degli interessi tra produttore e dettagliante per ridurre il rapporto di ostilità in trincea e sviluppare il concetto di interdipendenza e rapporto di benefici reciproci. Con questo approccio hanno buone probabilità di superare nettamente i loro concorrenti.

Probabilmente lo stesso vale in un senso più ampio per l’integrazione globale. Si dovrebbe fare di più in Italia per promuovere i benefici della cooperazione e dell’interdipendenza tra le associazioni di settore, gli istituti stranieri e gli stessi singoli operatori. Alcuni movimenti in questa direzione sono stati osservati durante Flormart/Miflor a settembre 2006. Kerry Herndon, “Floraculture International” kerryherndon@msn.com www.floracultureintl.com

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