Tolleranza delle colture floricole alla salinità
Photo Finder
Motori di ricerca
Cerca Nel Sito
Torna alla pagina risultato ricerca....
Testo articolo ...
Nuova ricerca..
@
- Tolleranza delle colture floricole alla salinità
 
Sempre di più i settori delle serre e dei vivai si trovano di fronte a pressioni sempre più forti riguardo alle restrizioni sulle emissioni ad alto contenuto in sali e sostanze nutritive nelle falde acquifere e nei corsi d’acqua circostanti. La stessa pressione è rivolta a limitare l’utilizzo di acqua di alta qualità, creando così la necessità (e i costi) della filtrazione e del trattamento dell’acqua per migliorare la qualità delle risorse idriche locali per uso irriguo. Nel contempo, le condizioni delle risorse idriche in molte zone si stanno deteriorando a causa dell’accumulo di sali e di altre sostanze contaminanti.

Ricerche condotte dall'ARS (Servizio di Ricerche agricole) per conto del ministero dell’agricoltura (USDA) hanno verificato la possibilità di identificare specie di piante comunemente coltivate che tollerino condizioni di elevata salinità e che producano elevata qualità e raccolti commercialmente accettabili quando irrigate con acque di scarico a elevata salinità.

Nel caso del lisianthus (Eustoma grandiflorum) sono stati ottenuti steli di qualità superiore utilizzando acqua di irrigazione salina con conduttività elettrica pari a 8 dS/m.

Considerando la complessità del fiore, l’altezza della pianta e l’aspetto complessivo:

Nel caso dello statice (Limonium sinuatum e L. perezii): la lunghezza dello stelo e il diametro dell’infiorescenza sono stati ridotti dall’applicazione di sale. Steli commercializzabili di L. perezii sono stati prodotti a 15 e di L. sinuatum a a 20 dS/m.

Per due varietà di violacciocca (Mattiola incana), il 100% degli steli è stato classificato di qualità eccellente, pur con una concentrazione salina di 2.5, 5 e 8 dS/m. Il 100% degli steli prodotti nei trattamenti a 11 e 14 dS/m sono stati di qualità commercializzabile.

L’altezza degli steli di girasole (Helianthus annuus) è stata ridotta dalla salinità. Però il diametro del fiore non è stato influenzato e la lunghezza dello stelo è stata ancora classificata commerciabile in tutti i trattamenti.

In due varietà di celosia (Celosia argentea var. Cristata), l’aumento della salinità (2, 4, 6, 8, 10, e 12 dS/m) ha in effetti ridotto la lunghezza dello stelo da 140 a 60 cm. La qualità del fiore aumentava leggermente alle concentrazioni saline più alte.

ARS 2006 Annual Report, Research Project “Production of Floriculture Crops Using Saline Wastewaters, Run-Off, and Recycled Greenhouse Effluents”

www.ars.usda.gov

Homepage Clamer informa
Torna alla pagina risultato ricerca....