Comunicato stampa - Paese che vai, prato che trovi. Le nuove tendenze legate al mercato dei manti erbosi, siano essi destinati a uso pubblico, privato o persino sportivo, portano sempre più all’utilizzo delle macroterme. Queste ultime rappresentano un vero e proprio cambiamento culturale, conseguenza forse anche di un clima che sempre più sta cambiando. E se negli ultimi decenni, in Italia, il protagonista indiscusso era il prato all’inglese, che utilizza le specie microterme, adatte ai climi piovosi e umidi del Principe Carlo d’Inghilterra, l’uso sempre più esteso delle macroterme arriva prontamente a risolvere le difficoltà idriche del giardino di un signor Rossi qualsiasi, distratto o assente per vacanza, durante il mese di agosto.
Che cosa sono le macroterme? Si tratta di piante che offrono il massimo della loro attività vegetativa con temperature superiori ai 30 C° , tollerano ottimamente acque ad alto contenuto salino o di cattiva qualità, necessitano di pochissima acqua e possiedono un apparato radicale molto sviluppato in grado di garantire una notevole autonomia idrica.
Nel 2005, dall’attività sperimentale dell’Azienda Agricola Pacini di Pisa, in collaborazione con il CeRTES (Centro ricerche Tappeti erbosi sportivi) del Dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agroecosistema dell’Università pisana, è nato un sistema rivoluzionario che permette di utilizzare al meglio le risorse innate delle macroterme. A differenza dei sistemi tradizionali (semina o posa del tappeto in rotoli) il sistema Erbavoglio^®, coperto da brevetto internazionale, consiste nel trapianto di singole piantine di macroterme precoltivate in minialveoli. Ecco che allora il verde sportivo (e non), non è più un problema e alla luce dei vantaggi offerti da questo sistema sempre più professionisti del settore stanno adottando il sistema Erbavoglio^®, a tal punto che sempre più campi da calcio, polo, golf e ippodromi stanno convertendo i loro delicati e assetati tappeti di microterme in robusti e parsimoniosi tappeti di macroterme.
Il campione maggiormente espressivo di ciò è la pista principale dell’ippodromo di San Rossore a Pisa, appena ultimata: tre ettari di superficie inerbiti in appena 5 giorni e che in circa 6 settimane saranno coperti da un tappeto erboso robusto, a bassa manutenzione e notevole impatto estetico.  A questa vanno aggiunte inoltre le realizzazioni recenti del polo di Saint Tropez, in Francia, del Golf Club Miglianico vicino a Pescara e  di moltissimi campi da calcio sparsi sul territorio nazionale, che hanno un nuovo tappeto di macroterme.
Prestigio e tradizione che si avvicendano con innovazione, modernità e praticità infine anche sullo splendido percorso a 27 buche di uno dei più storici campi da golf italiani, quello dell’Olgiata costruito nei pressi di Roma nei primi anni ’60 e che tutt’oggi rappresenta un must per chi pratica questo sport e che ha scelto Erbavoglio^® per rinnovare il proprio manto erboso.
E allora se sono i professionisti del settore a sposare questo sistema, perché non possono farlo i privati, utilizzandolo magari per il prato del giardino di casa o le amministrazioni comunali, le quali, in virtù di ciò, potrebbero ottimizzare la gestione del verde pubblico? I vantaggi sono innumerevoli. Oltre a quello relativo al costo d’impianto iniziale -assai ridotto- il verde realizzato con Erbavoglio^®, rappresenta una valida risposta in termini di impatto ambientale (necessita di un fabbisogno di acqua ridotto di circa il 50% /70% rispetto al prato tradizionale e può esseretagliato solo una volta al mese anziché una volta a settimana), con conseguente diminuzione della manodopera impiegata e minor costo di manutenzione; una soluzione ad hoc per il verde urbano (ma anche per le rotonde cittadine) che soprattutto nel periodo estivo tende a soffrire situazioni di siccità, se non abbondantemente irrigato. In ogni ambito, sia esso sportivo, pubblico o privato, il verde “by” Erbavoglio ha un’innata resistenza a usura e calpestio, anche a quello insistente e prorompente degli amici a quattro zampe che magari popolano il vostro giardino,   senza tralasciare che sarà pressoché inattaccabile da parte di insetti & Co. E se il primo anno il vostro tappeto di macroterme, vi sembrerà bello, il secondo apparirà più lussureggiante che mai, pur avendogli dedicato davvero poco tempo. Le macroterme amano sfidare il clima e il terreno e di solito… vincono! Mentre un tradizionale prato di microterme non ammette distrazioni, soprattutto durante i mesi più caldi, un prato in macroterme con il passare del tempo diventa più forte e robusto, le radici si fanno più profonde, fino a 2 metri, la trama superficiale si fa più fitta impedendo la comparsa di fastidiose e antiestetiche infestanti. E allora distraetevi pure… e se dimenticate l’innaffiatoio in un angolo, statene certi: non succederà niente. Erbavoglio^® è “il prato”: una volta per tutte.