Incontri con il Paesaggio: "Proposte operative per il paesaggio: un contributo all'applicazione della Convenzione europea"
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- Incontri con il Paesaggio: "Proposte operative per il paesaggio: un contributo all'applicazione della Convenzione europea"
 

Grande successo per il primo appuntamento del ciclo di seminari “INCONTRI CON IL PAESAGGIO”, neonata iniziativa culturale proposta dal Corso di Laurea Magistrale interateneo in Progettazione di Giardini, Parchi e Paesaggio della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Torino e della II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Il ciclo di conferenze, articolato in sei incontri tra marzo e giugno 2010, sarà interamente dedicato al tema del Paesaggio. Il Paesaggio sarà trattato a diversi livelli, dall’analisi della Legislazione europea, alle tecniche progettuali, alla sua profonda liaison con l’architettura e la tecnologia, agli aspetti gestionali e di conservazione, accanto alle suggestioni visive e percettive che il Paesaggio è in grado di suscitare nell’osservatore.
I relatori saranno docenti universitari di Torino, Milano e Genova e progettisti del verde ed affronteranno questo affascinante e sfaccettato tema da molteplici punti di vista.

Giovedì 25 marzo 2010 la Prof.ssa Annalisa Maniglio Calcagno, Professore Ordinario di "Architettura del Paesaggio" alla Facoltà di Architettura di Genova ha tenuto il seminario dal titolo: "Proposte operative per il paesaggio: un contributo all'applicazione della Convenzione europea".
La serata ha avuto inizio con una breve introduzione dei Professori Marco Devecchi e Mario Grosso, coordinatori del Corso di Laurea in Progettazione di Giardini, Parchi e Paesaggio, durante la quale sono state illustrate le caratteristiche peculiari del percorso didattico e sono state anticipate le novità relative al nuovo corso che, a partire dall’anno accademico 2009-2010, vedrà la compartecipazione degli Atenei di Torino, Genova e Milano.
Sono seguiti i saluti del Preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Torino, la professoressa Elisabetta Barberis, che ha sottolineato l’importanza del corso di laurea nella formazione di professionisti del paesaggio, e di Mattia Busti, consigliere nazionale del CONAF. Da queste considerazioni è nato il discorso relativo a una stimolante sfida: il mondo professionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali deve portare un proprio contributo, una strategia professionale, un’innovazione nel modo di essere “professionista del territorio”. Il Consiglio Nazionale ha promosso infatti la creazione di una specifica Rete europea per l’attuazione della Convenzione europea del paesaggio, denominata PROSCAPE, che coinvolge le categorie professionali italiane ed europee. Il modo di pianificare e progettare nel prossimo futuro passa attraverso una logica integrata dove non solo il rispetto dell’ambiente rappresenta una condizione ma soprattutto il contesto paesaggistico determinato rappresenterà un indicatore di valore.
 
In seguito, nel corso del seminario, la professoressa Maniglio ha affrontato il complesso e importante argomento della Convenzione europea del paesaggio (CEP), documento giuridico internazionale che mira alla condivisione e all’affermazione di un nuovo approccio pubblico al tema del paesaggio su scala continentale. Ratificata a Firenze nel 2000, la CEP afferma il principio secondo cui «paesaggio è in ogni luogo (…) nelle aree urbane e nelle campagne, nei territori degradati come in quelli di grande qualità, nei luoghi considerati eccezionali come in quelli della vita quotidiana» riconoscendo il paesaggio quale «componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità».
Il paesaggio non è solo l’insieme dei singoli elementi fisici che lo costituiscono, ma è conseguenza della percezione che l’umanità ha di esso e delle azioni che su di esso vengono compiute: infatti il documento pone come centrale anche la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti «desiderando soddisfare gli auspici delle popolazioni di godere di un paesaggio di qualità e di svolgere un ruolo attivo nella sua trasformazione; persuasi che il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, e che la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo».
Questo concetto, cuore della dissertazione, ha una ricaduta importante nel mondo della didattica. In particolare, a seguito dell’entrata in vigore della CEP in Italia nel febbraio del 2006, sempre più forte è l’esigenza di applicare operativamente tali principi lavorando in modo attivo all’interno delle Università su diversi livelli. Un primo livello è costituito dal piano istituzionale, con attività volte allo studio e all’adeguamento delle normative in fatto di tutela del paesaggio, in modo tale da poter gestire organicamente e uniformemente l’orientamento dei processi decisionali nazionali. Sul piano tecnico-amministrativo è necessario migliorare conoscenze e capacità operativa degli enti competenti. Infine, un ultimo livello, ma non per questo meno importante, è rappresentato dal piano della ricerca e della formazione: è compito degli Atenei e degli Enti di formazione fornire tutte le conoscenze necessarie a chiunque decida di affrontare attività di tutela, progettazione, pianificazione e gestione dei paesaggi.
Ulteriore potenziamento di tali propositi sta nell’evitare la separazione e lo smembramento nel territorio tra gli Enti e le Università che affrontano il problema del paesaggio, sia a livello nazionale che a livello europeo: per rinforzare infatti la validità delle conoscenze acquisite, l’omogeneità dei processi decisionali e la coerenza degli interventi necessari si deve operare in completa collaborazione. Questo ha portato dunque alla nascita di una serie di “reti” che mettono in contatto tra loro i vari attori a vari livelli.
 
Il 30 maggio 2006 è stata istituita a Strasburgo, presso il Consiglio d’Europa, la RECEP (Rete Europea per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio), un'associazione internazionale non governativa. L’obiettivo della RECEP è sostenere gli Enti locali e regionali interessati all'attuazione della Convenzione, con particolare riferimento all’arduo compito dei vari Stati di farsi carico della qualità dei loro paesaggi in ogni caso ed in ogni luogo, anche quando questi sono degradati, e valorizzarli quali patrimonio comune culturale, naturale e identitario e risorsa economica per il loro sviluppo sostenibile. A livello didattico e formativo, inoltre, un’altra rete, UNISCAPE (Rete Europea di Università per l’attuazione della CEP), si propone di stimolare la cooperazione scientifica a livello europeo tra le istituzioni universitarie direttamente interessate all’attuazione della Convenzione, favorendo lo studio e la sperimentazione degli aspetti tecnicoscientifici che conducano a interventi materiali sul territorio. Aspetto chiave di UNISCAPE, fondamentale per garantire una formazione di esperti in grado di contribuire alla concretizzazione dei principi e degli obiettivi della CEP, è il coinvolgimento di entità universitarie e livelli di formazione il più possibile eterogenei per creare figure professionali con un background completo e multidisciplinare. Inoltre, accanto a queste reti e alla PROSCAPE citata in precedenza, nel febbraio 2008 è stata creata a Firenze una quarta rete, CIVILSCAPE, che raccoglie in sé tutte le organizzazioni europee non governative che si trovano ad affrontare i principi della Convenzione e a doverli applicare alle loro realtà territoriale.
Numeroso e attento il pubblico, a sottolineare la validità dell’iniziativa, che vuole costituire un momento di approfondimento formativo per studenti, agronomi e architetti ma che vuole anche essere un invito per tutti a conoscere il paesaggio nei suoi molteplici aspetti.
 
Il prossimo incontro si terrà il 22 aprile 2010, sempre alle ore 18 e sempre nella splendida sede del Castello del Valentino di Torino. Il protagonista sarà questa volta il paesaggio svizzero, le cui problematiche e prospettive di gestione saranno raccontate dal dott. Raimund Rodewald, direttore della Fondazione Svizzera per la tutela del paesaggio.

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