Il Premio Internazionale Torsanlorenzo a Euroflora
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- Il Premio Internazionale Torsanlorenzo a Euroflora
 

Il Premio Internazionale Torsanlorenzo ormai arrivato alla VIII edizione, si arricchisce di un evento molto particolare e importante: la giuria si riunirà nell’atmosfera unica ed incantevole dell’Euroflora.

Kongjian Yu (UIA), Virginia Laboranti (IFLA), Susan Hatchell (ASLA), Nigel Thorne (EFLA), Giorgio Parodi (CNAPPC), Riccardo Pisanti (CONAF), Anna Sessarego (AIAPP), Carole Smith (TorsanlorenzoInforma) e Mario Margheriti si troveranno mercoledì 20 aprile, giorno delle giurie internazionali di Euroflora, a giudicare più di 40 progetti provenienti da tutte le parti del mondo. Inoltre i progetti pervenuti faranno parte di una mostra permanente, durante la quale i visitatori di Euroflora potranno votare il miglior progetto e così decretare il vincitore del Premio Speciale Euroflora.
 
Lo stand “Nel blu dipinto di blu”
 
Nel Blu dipinto di blu è un progetto che nasce dall’invito alla pausa, alla vacanza, in un periodo storico caratterizzato dalla corsa, dalla mancanza di tempo e dallo stress.
Nei giorni della celebrazione dei 150 anni della Costituzione italiana e in un contesto come il Padiglione Blu, il ruolo del giardino può dunque essere quello di diventare evocazione e sogno, rapimento sensoriale e fuga di ricordi attraverso la capacità di far vivere al visitatore un gran salto temporale, con solo pochi passi, nello spazio che ripropone.
Il giardino è qui proposto come trait d’union tra la nostalgia di un’epoca che ha dato i natali all’orgoglio italiano e la volontà di prenderne esempio, in un tempo in cui sembra aver perso il suo solito smalto.
Nel Blu dipinto di blu vuole invitare alla riflessione sui corsi e ricorsi della Storia, che ci pone sempre di fronte a difficoltà da affrontare e a cruciali domande a cui rispondere, figlie dei tempi in evoluzione, Storia che vuole metterci alla prova, per avere poi la conferma che siamo ancora in grado di ricominciare, nonostante tutto.
In questa direzione prospettica, il giardino è ideologicamente l’esempio della capacità di riappropriarsi del proprio Tempo. Se gli anni ‘50 rappresentano per l’Italia il riscatto da un lungo periodo di privazione e crisi economica, operato con le armi dell’ottimismo e dell’ironia, ricostruire uno scenario noto a tutti come quello delle vacanze al mare della famiglia media italiana, non ha solo lo scopo di ricreare un’ambientazione evocativa ma piuttosto quello di prendere esempio da quella sana reazione alle difficoltà che ci ha resi famosi nel Mondo.
Un giardino al mare è il posto in cui non si ha paura di sembrare bambini se ci si ritrova a giocare con una barchetta di carta o a fare esperimenti sui piani inclinati con biglie di vetro su scivoli di sabbia; è il posto in cui tutto sembra avere poca importanza di fronte all’ insperata e immancabile leggerezza che si impossessa di noi quando lo varchiamo.
Il giardino come “spazio senza tempo” in cui diventa bello e salvifico l’abbandono a improvvisi ricordi di estati passate a ballare a piedi nudi sulla battigia sotto le note della musica allegra di Gino Paoli e di Modugno, estate che diventa così non più una stagione ma piuttosto un modo di essere. Ci riapre dunque ai sensi, li fa sentire di nuovo vivi, sferzati dalle leggere ventate del profumo di resina dei pini e degli oli preziosi del rosmarino sfiorato mentre si percorre la passerella di legno, sensi svegliati dai violenti barbagli dei capolini gialli dell’elicriso che sbucano dietro le masse verde scuro dei lentischi e dal blu cobalto delle agavi che si lega al colore mutevole del mare.
Quello che il nostro progetto propone è dunque un invito al viaggio, da fare senza spostarsi, è la dimostrazione che un giardino può essere fedelmente tradizionale e tremendamente attuale.
Infatti, cosa è più attuale di un giardino che non dimentica le specie endemiche e anzi ne valorizza il carattere forte attraverso l’accostamento con specie ormai perfettamente integrate, diventando esso stesso un sistema che rimane ecocompatibile ed ecosostenibile, come solo la natura sa fare?
Le cabine bianche e blu, le sdraio a strisce, il mare generosamente rappresentato da diverse echeverie e da “feroci” aloe e lo spirito fanciullesco della barca di carta, non sono solo uno spensierato omaggio al grande passato della nostra Nazione ma anche il messaggio che il futuro non deve inventarsi nulla di nuovo per sopravvivere.
Senza la pretesa della proposta didattica tout court, il Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico, da sempre sinonimo di perfetta conciliazione tra tradizione e innovazione nel settore del verde, qui parte dalle origini e cerca di riprodurre la cosa più difficile, “uno spaccato di natura” che ispiri un giardino da cui prendere spunto per chi volesse rendere ancora più amena la propria residenza estiva, con la consapevolezza che la semplicità, la leggerezza e l’ironia spesso si conciliano anche con la gestibilità. In definitiva, l’intento del nostro progetto è giusto quello di dimostrare che una scelta razionale come quella del basso impatto ambientale non ha bisogno di rinunciare alla bellezza e al sogno e che, in un contesto in cui molti cercano di stupire con l’artificio oggi è la semplicità la vera rivoluzione.
 
Progetto a cura di: Francesco Fornai, Milena Mastria, Elisabetta Margheriti

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