Piante aromatiche e officinali di Giovanni Li Volti
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12/12/2012- Piante aromatiche e officinali di Giovanni Li Volti
 
Estratto
Il settore florovivaistico risente meno degli altri della crisi economica mondiale, grazie anche all’opportunità di diversificare l’offerta. Esempio calzante quello delle piante officinali, comparto in grande espansione. Le sostanze estratte dalle piante sono state utilizzate dall’uomo fino dalla preistoria in ogni parte del mondo e ancora oggi sono spesso insostituibili.
Questo settore oggi, anche alla luce delle nuove leggi italiane e comunitarie che lo regolano, richiede una gestione professionalmente adeguata.
Gli acquisti delle piante sono legati soltanto a circostanze festive , a compleanni ed anniversari come dono. Solo una minoranza acquista per arredo interno ed esterno e purtroppo spesso senza nessuna competenza, lasciandosi consigliare solo dal venditore.
Questa situazione cambia totalmente nei paesi del Nord-Europa, dove esistono veri e propri centri commerciali riservati agli acquisti di tutto ciò che serve per il giardinaggio, nei quali coloro che vogliono approfondimenti o consigli trovano disponibili tecnici preparati  in grado di aiutarli.
In circa la metà degli altri paesi europei, gli attuali consumi sono intorno ai 60-65 euro, pro-capite annuo mentre in Italia questo dato si attesta intorno ai 50. Questo indica che abbiamo uno spazio nel mercato interno che dobbiamo saper cogliere in modo nuovo.
E’ opportuno formare una generazione di agronomi che alle competenze specifiche agronomiche uniscano la capacità di progettare il verde.
Un maggior cura dell’arredo urbano , del verde pubblico e privato permetterebbe non solo un aumento dei consumi ma anche la creazione di posti di lavoro e migliorerebbe la vivibilità delle nostre città.
Alla trascuratezza molto frequentemente si associano problemi di carattere sanitario delle piante stesse.
Un altro argomento che è utile citare è il problema delle piante coloranti, in quanto su questa tematica ancora di più emerge un’ipotesi di lavoro legata all’industria manifatturiera.
Questo significa che tutelare la biodiversità, non solo è uno importante impegno assunto in occasione della Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro 1992 ma è anche un vantaggio economico. Si calcola che nel nostro Paese sia presente una diversità biologica circa cinque volte superiore rispetto a quella media delle altre nazioni dell’Europa.
Ancora oggi non si ha una conoscenza di tutto il materiale vegetale esistente per quanto  riguarda le caratteristiche e le potenzialità di utilizzo . Sono necessari provvedimenti capaci di favorire la conservazione e la ricerca sulla nostra biodiversità.
L’associazione delle piante aromatiche ai cibi diventa un’arte raffinata e, specialmente nella nostra ristorazione, la valorizza particolarmente.
Inoltre si sta diffondendo sempre più la diversificazione degli usi da quello gastronomico, alla fornitura di essenze utilizzate nelle cosmesi, fino a quelli medicinali.
La vera novità recente dello sviluppo dei consumi di queste piante deriva dal loro impiego ornamentale per l’arredo dei giardini pubblici e privati e nella sistemazione delle aree urbane ed extraurbane.
Nell’indagine svolta dall’Isafa con interviste a circa quattrocento produttori di piante aromatiche (comprese quelle per il consumo fresco), medicinali e per la cosmesi, sono state poste domande relative all’ubicazione, alla conduzione dell’azienda, alle specie coltivate , alle superfici investite e alle tecniche di produzione.
Dall’indagine è risultato che il collegamento tra la domanda e l’offerta è molto frammentato lungo la filiera e solo qualche produttore che ha saputo gestire l’intera filiera dalla produzione al consumo ha ottenuto dei buoni risultati. 

La situazione é complessa, per le diverse condizioni climatiche e socioeconomiche delle regioni del nostro paese ma per incrementare queste produzioni e per migliorare la commercializzazione dobbiamo impegnarci a fondo . Le possibilità di ottenere risultati sono incoraggianti.

Leggi l’articolo completo su Nematon al link qui sotto:

http://www.nemetonmagazine.net/blog/?p=2510