<p>L’Europa ha scelto la strada dello sviluppo verde</p>
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1/27/2014-

L’Europa ha scelto la strada dello sviluppo verde

 

L'Europa non si ferma al 2020 e i nostri obiettivi, anche in campo energetico e climatico, devono proiettarsi in un orizzonte più lungo se vogliamo che il modello di sviluppo, più verde e sostenibile, sia vincente anche economicamente.
È arrivato dunque il momento di stabilire, in modo vincolante, gli obiettivi per il 2030: prima lo facciamo, maggiore sicurezza offriamo alle nostre imprese e ai nostri investitori, più ambiziosi saranno questi obiettivi, maggiori saranno i benefici per il clima.
Per questo il gruppo S&D in Parlamento Europeo è riuscito a far approvare questa scelta: nuovi obiettivi vincolanti per il 2030.
Perché oggi, nel 2014, è necessario avere un orizzonte fino al 2030? In primo luogo perché i cicli di investimento sono lunghi e richiedono, per realizzare le infrastrutture necessarie, scelte molto anticipate nel tempo.
Per questo vogliamo dare certezze agli investitori e agli imprenditori, che vedono nei continui cambiamenti delle regole una delle loro principali difficoltà.
In secondo luogo, il fatto di stabilire degli obiettivi già da ora per il 2030 incentiverà l'avanzamento verso un'economia competitiva e un sistema energetico affidabile creando una maggiore domanda di tecnologie efficienti e a basse emissioni di carbonio e supportando la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione, che possono creare nuove opportunità di crescita e di occupazione.
Infine non dobbiamo dimenticare che entro la fine del 2015 è prevista la conclusione di un accordo internazionale sui cambiamenti climatici (grande riunione a Parigi) e che entro quella data l'UE dovrà raggiungere un consenso su questi temi, al fine di collaborare attivamente con altri paesi.
Dobbiamo quindi garantire investimenti adeguati per una crescita sostenibile, prezzi competitivi e accessibili per l’energia e una maggiore sicurezza energetica, in un quadro strategico che tenga conto anche delle conseguenze della crisi economica e sia nel contempo sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni dell’80-95% entro il 2050.
Per questo abbiamo approvato in Commissione Industria ricerca energia e in Commissione ambiente il "quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030" che si basa sul triangolo di obiettivi/interessi: competitività, sostenibilità ambientale e sicurezza negli approvvigionamenti e definisce la posizione del Parlamento in vista della presentazione del testo finale, a fine gennaio, da parte della Commissione Europea.
Anche in Parlamento molte forze conservatrici erano contrarie a questo passo avanti, ritenendo di potersi accontentare degli obiettivi già fissati al 2020.
Grazie alla battaglia del nostro gruppo S&D siamo riusciti ad ottenere un approccio con tre obiettivi vincolanti da raggiungere entro il 2030: il 40% di efficienza energetica, il 30% nell'uso delle energie rinnovabili sul totale di energia, il 40% nella riduzione delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990.
La battaglia sugli obiettivi vincolanti era per noi fondamentale perché siamo convinti che raggiungere il risultato di un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio entro il 2050 sia la chiave per salvaguardare la sicurezza energetica dell'UE, per ridurre i prezzi dell’energia per le nostre industrie (e quindi rilanciarne la competitività) e per un miglioramento dell’ambiente, a vantaggio di tutti i cittadini. 

Articolo di Patrizia Toia per Affaritaliani.


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