Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

Scheda colturale di

Crisantemo da vaso (Dendranthema grandiflora)  

Famiglia: Asteraceae o Compositae   

Origine: Cina   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: Invasatura delle talee radicate, o inizio coltivazione: da aprile-maggio 

Vaso di coltivazione: 14; 16-20 (una o tre talee). 

 

Ambiente di coltivazione: Tunnel con rete antigrandine 

Temperatura: 17-18°C a inizio coltivazione; successivamente 15-16°C 

Luce: Intensità luminosa elevata, piena luce. Il crisantemo è a fotoperiodo breve: induzione della fioritura con un numero di ore di luce inferiore a 14. Ombreggiamento: 30% in caso di eccesso di esposizione per il primo periodo di coltivazione .

 

Substrato: Miscela di torba, terra e perlite, ( es: troba bionda fibrosa 70%, terra 20%, perlite 10%), concimato con 1-1,5 kg/mc di concime complesso. 

pH: 6-6,5 

Salinità: Intorno a 1.000 m Siemens/cm; massimo: 2.000 

Irrigazione: Bagnatura dal basso, o direttamente nel vaso di coltivazione: ideale l’irrigazione a goccia, con spaghetto, soprattutto a scopo di prevenzione contro la ruggine bianca del crisantemo, malattia molto diffusa e le cui spore sono trasportate dalle goccioline d’acqua, per cui è consigliabile evitare l’irrigazione a pioggia, o altri sistemi di bagnatura della chioma 

Note: Tradizionale, ad alberello, a piramide. 

Concimazione: Iniziale: rapporto tra i macroelementi: 2:1:1, poi con prevalenza potassica: 2:1:3. Fertirrigazione, dopo 4 settimane dall’invasatura, con dosi di 1,5-2 grammi / litro settimanali, oppure 0,7-1 g / litro continua.

 

Altre operazioni colturali:

Sbocciolatura: sulle varietà a fiore grande, se si vuole ottenere un prodotto di qualità, esaltando la bellezza del fiore grande, è consigliabile lasciare un solo fiore per ramo, eliminando precocemente i bottoni fiorali secondari. Tale intervento va effettuato con ripetuti passaggi (almeno due) nel mese di ottobre e quando i bottoni fiorali hanno un diametro di 4-5 mm. 

Cimatura: 7-10 giorni dopo l’invasatura, sulle varietà vigorose 1-2 cimature successive, a distanza di 3-4 settimane 

Brachizzazione:  Alar 3 grammi / litro: due settimane dopo l’ultima cimatura 

 

Moltiplicazione: Talee di punta; epoca di prelievo: primavera: marzo-maggio. La radicazione si ha dopo 2-3 settimane.

 

  Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate. A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici.

 

Insetti  Afidi: Myzus persicae, Aphis gossypii

verdi o bruni, si insediano soprattutto sulle giovani gemme e germogli. I danni secondari sono la trasmissione di virosi, a cui il crisantemo è sensibile, e lo sviluppo di fumaggini.

Lotta: Principi attivi efficaci: Imidacloprid (Confidor), Etofenprox (trebon), Abamectin (Vertimec), Fenpropathrin (Danitol), Deltametrina (Decis), Methomyl (Lannate), Pymetrozine (Plenum).

 

Tripidi: Frankliniella occidentalis, Echinotrips americanus

la loro presenza si evidenzia con la presenza di deformazioni delle foglie e delle nervature, bollosità. Si tratta di insetti di piccole dimensioni: 1,5-2 millimetri, nel caso di Frankliniella o., fino a 4 mm per Echinotrips a. Spesso sulle talee radicate che giungono in azienda, si osservano, in corrispondenza della pagina inferiore delle foglie, delle aree di consistenza suberosa, color marroncino chiaro, che sono il sintomo più tipico di attacchi di tripide già presenti da tempo. Per monitorare la presenza dei tripidi è consigliabile posizionare delle trappole di colore azzurro-blu, le cosiddette trappole cromotropiche che, impregnate di colla, permettono di attrarre gli insetti e di catturarli, agendo contemporaneamente sia da sistema di lotta che da indicatori dell’entità di infestazione presente in serra e della distribuzione degli insetti nell’ambiente di coltivazione. Evidenziata la presenza di questi tripidi, occorre trattare con prodotti specifici, poiché il loro ciclo biologico è molto rapido e alla loro comparsa si consiglia di intervenire.

Lotta: Alla comparsa di pochi individui sulle trappole, si consiglia di intervenire, alternando due o tre tipi di principi attivi, con prodotti a base di piretroidi (Deltametrina, Decis), Methiocarb (Mesurol), Fenpropatrin (Danitol), Acephate (Orthene, Orthofat).

 

Acari  Ragnetti rossi o acari tetranichidi: Tetranichus urticae

gli adulti sono visibili ad occhio nudo, le uova e le forme giovanili grazie all’utilizzo di una semplice lente (uova trasparenti, tondeggianti, sulla pagina inferiore). I sintomi sono rappresentati dalla presenza di decolorazioni sulle foglie, a volte puntiformi, rallentamento della crescita. Presentano in genere un periodo di massima moltiplicazione in estate.

Lotta: alcuni principi attivi efficaci contro i tripidi sono anche acaricidi: Fenpropatrin (Danitol), Bifentrin (Brigata), Methiocarb (Mesurol), Acrinatrina (Rufast), Abamectina (Vertimec): quest’ultimo si diffonde in modo traslaminare, raggiungendo strati dei tessuti fogliari non direttamente colpiti dal prodotto, e permettendo una maggiore efficacia e durata del trattamento. E’ importante, nel programma di controllo degli acari, alternare più principi attivi, sia come modalità d’azione che come efficacia sui diversi stadi di sviluppo: adulti, uova, forme giovanili o neanidi

 

Virus  Virus dell’appassimento maculato del pomodoro (TSWV)

si manifesta con scarso vigore della pianta, screziature clorotiche sulle foglie, fiori piccoli. La lotta contro afidi e tripidi e l’eliminazione delle talee eventualmente già infette rappresentano validi metodi di prevenzione.

 

Crittogame  Ruggine bianca del crisantemo, o Puccinia horiana

fungo basidiomicete, i cui sintomi sono rappresentati da macchioline che compaiono sulla pagina superiore come zone tondeggianti di colore giallo chiaro, in corrispondenza delle quali appaiono, sulla pagina inferiore, delle pustole polverulente da cui si libera una polverina gaillo-arancio, color ruggine. Il periodo più critico per la comparsa di questa malattia è l’estate, in particolare le estati piovose, situazioni di ambiente caldo umido. Le spore si diffondono infatti sul velo d’acqua e tramite le goccioline d’acqua. Un utile sistema di prevenzione è evitare le bagnature serali, per far sì che l’acqua non rimanga a lungo sulle foglie.

Lotta obligatoria: iIl patogeno agente della ruggine bianca del crisantemo è soggetto a norma di quarantena in base al D.M. 31/0171996. Principi attivi efficaci: Triforine (Saprol), Bitertanolo ( principio attivo locosistemico Baycor), Propiconazole (Tilt), Penconazole (Topas). Nota: Bagnare abbondantemente e intervenire sia a scopo preventivo che curativo. Le condizioni ambientali e meteorologiche di alcuni anni sono tali da compromettere l’intera coltivazione, provocando danni estetici molto gravi tali da rendere le piante di crisantemo non più vendibili.

 

Septoriosi. Septoria chrysantemella

i sintomi sono rappresentati dalla presenza di aree circolari concentriche, con diverse colorazioni rossastre, brune, e bruno scuro-nero. Trattamenti con principi attivi a base di rame, Triforine (Saprol), Chlortalonil (Daconil).

 

Oidio, o mal bianco Oidium chrysantemi

si manifesta con la presenza di una leggera muffa biancastra sulla superficie delle giovani foglioline e dei rametti. L’oidio colpisce soprattutto giovani germogli e foglioline tenere, depauperandone l’aspetto e la capacità di fotosintesi e bloccando lo sviluppo delle nuove foglie e l’apertura dei boccioli, che appaiono biancastri e deformati. La temperatura ottimale di sviluppo è di 20°C, con umidità ambientale elevata; contro questo tipo di muffa si utilizzano prodotti a base di zolfo, o i principi attivi Bitertanolo (Baycor), Bupirimate (Nimrod oidium stop), Triforine (Saprol); Penconazolo (Topas).

 

Fusariosi: Fusarium oxysporum f.sp. Chrysantemi

Sintomi:ingiallimento di una parte della lamina fogliare, fusto imbrunito e successivo avvizzimento dello stelo. Lotta chimica: si applica utilizzando i seguenti principi attivi: Proclorax (Octave), Chlortalonil (Daconil), Etridiazole (Terrazole), per bagnatura al substrato.

 

 

Principali varietà coltivate  

Castore, Kaboul (arancio), India (arancio scuro), Globus Jago Bronzo, Globus Virginia, Globus Aida Bianco, Globus Virginial (bianco), Bouljo-Li, Globus Maura (giallo), Globus Jago, Pendy (giallo oro), Globus Venus Rosa, Globus Rifre (rosa ), Chama (rosso scuro), Bennini, Chimera, Globus Granny (viola): a fiore grande. 

Golette Martin, Papiro (bianco); Bengale, Golette Cristobal, Veria Dark (giallo); Golette Felipa, Jumbo Rose, Yahou (rosa); Golette Beatriz, Noir Violet (violetto): a fiore piccolo con fioritura a fine ottobre. 

Perseus bianco, Minoprio Nicoletta B. (bianco); Minoprio Martina B., Semone, Korea, Perseus giallo, Horizon, Firecracker (giallo); Minoprio Giuditta B., Thai (rosso); Tapdance (violetto). : A fiore piccolo con fioritura a settembre.

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio