Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

 

Scheda colturale di

Felce (Nephrolepsis exaltata)  

Famiglia: Polypodiaceae   

Origine: Zone tropicali e subtropicali   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: Invasatura delle piantine tutto l’anno. 

Vaso di coltivazione: 10-12 cm 

 

Ambiente di coltivazione:  

Temperatura: Minima: 15-16°C notturna; tollera fino a 30°C, in condizioni ottimali di umidità relativa. Ottimale: 21-22°C. A inizio coltivazione, subito dopo l’invasatura: temperatura minima 18°C. 

Luce: Intensità luminosa intorno a 5.000-10.000, massimo 20.000 lux.

Ombreggiamento: intenso 70-80%. Ombreggiamenti intensi permettono l’intensificazione del colore verde delle foglie. 

Umidità Relativa %: 75%-90%. 

 

Substrato: Torba 40%, terriccio di foglie 30% e sabbia o perlite (30%) Torba bionda 80% perlite 20% Torba bionda 50% terra universale 50%. 

pH: pH: 5,5-6. 

Irrigazione: Nebulizzazione, o spruzzatura fogliare, anche subirrigazione; evitare ristagni e prolungate bagnature, con gocciolamento della chioma.  

 

Concimazione: Per fertirrigazione, con concime completo, 1g/ l itro, settimanale, 15:11:15 nel periodo primaverile, più raramente nella stagione invernale (ogni 2 settimane). Utilizzare concimi ad elevato contenuto in potassio nelle stagioni di minore luminosità, per evitare il rischio dell’eccessivo allungamento ed intenerimento delle foglie. 

 

Moltiplicazione: Per stoloni emessi dalla base delle foglie più vecchie; le giovani piantine radicate che si utilizzano per l’inizio della coltivazione sono spesso provenienti da micropropagazione, e presentano quindi generalmente un aspetto più ramificato e accestito, partendo dalla base.

 

Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate. A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici

 

Insetti  Afidi:

il tipo di afide più diffuso è l’afide nero. Molto semplice da individuare e riconoscere, si combatte con trattamenti con prodotti specifici: a base di Imidacloprid (Confidor), piretroidi (Cymbush, Decis, Danitol, Brigata), Methomyl (Lannate), Pirimicarb (Pirimor), Pymetrozine (PLenum).

 

Cocciniglia cotonosa: Pseudococcus longispinus e Planococcus citri

il danno consiste nella presenza di una secrezione biancastra e cotonosa; adulti e forme giovanili (neanidi) danneggiano la pianta nutrendosi della linfa e rallentando quindi la vegetazione, fino a bloccarla, in condizioni di elevata infestazione. Danni secondari, non meno importanti, sono rappresentati da una riduzione dell’entità fotosintetica, e dallo sviluppo di fumaggini: funghi che si sviluppano sulla superficie fogliare, nutrendosi dei residui prodotti dagli insetti, sui loro secreti zuccherini, che danneggiano gravemente dal punto di vista estetico e funzionale. Lotta: a base di Deltametrina (Decis), Acephate (Orthene), Methomyl (Lannate).

L’aggiunta di un bagnante permette di sciogliere con maggiore facilità ed efficacia le sostanze cerose secrete dagli adulti, che sono anche componenti del follicolo e di eliminare le fumaggini. Bagnanti a base di acido diotil-solfosuccinico (A.G.N.) e di sali di potassio (SBS) si sono rivelati particolarmente efficaci.

Lotta:Possibile contro le cocciniglie, con l’utilizzo di coleotteri coccinellidi (es: Cryptolaemus montrouzierii), predatori di cocciniglia che posti sulle piante o all’interno dei vasi di coltivazione si dirigono verso gli insetti e, in caso di forte infestazione, si riproducono, assicurando il controllo per un lungo periodo.

Verificare che le condizioni di coltivazione coincidano con quelle ideali di sviluppo delle coccinelle: temperatura ideale 18-20°C. L’epoca migliore in cui applicare la lotta biologica è quella della primavera inoltrata o dell’estate.

 

Crittogame  Marciume basale provocato da Rhizoctonia solani:

il sintomo più tipico si osserva al colletto, con imbrunimenti che si diffondono anche allo stelo, che diventano poi marciumi. Sulle radici si possono osservare macchie necrotiche brunastre e, in fase finale della malattia, le radici sono marcescenti.

Questo tipo di fungo colpisce prevalentemente le giovani piante, dopo il trapianto ed è favorito da eccessi di umidità, coltivazione fitta, eccesso di sali nel substrato. La difesa può essere di tipo preventivo, evitando l’insorgere delle condizioni ambientali che favoriscono l’infezione, o correggendoli, se la malattia è già in atto, oppure di tipo chimico, sia preventivo sia curativo, con prodotti a base di Vinclozolin (Ronilan), Iprodione (Rovral, Iprodial), Tolchophos metile (Rizolex).

 

 

Principali varietà coltivate  

"Boston compat", "Atlanta", "Perfecta", "Memphis" : Compatte 

"Roosveltii Plumosa", "Whitmannii", "Hillii": A crescita vigorosa e foglioline suddivise: 

"Roosveltii", "Harrisii": A crescita vigorosa con foglioline intere:  

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio