Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

 

Scheda colturale di

Ficus benjamina  

Famiglia: Moraceae   

Origine: Africa, India   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: Invasatura delle talee radicate, o inizio coltivazione: possibile tutto l’anno. 

Ciclo di coltivazione: Per contenitori del diametro 10: 3-4 mesi, per ottenere piante di 25-35 cm. di altezza; Per vasi del diametro 14: 6-7 mesi: piante di 50-70 cm. di altezza.  

Vaso di coltivazione: 10 cm adatto per composizioni e per cultivar a portamento compatto; 14-16 cm tradizionali. 

 

Ambiente di coltivazione:  

Temperatura: Si consiglia una temperatura costante, compresa tra 18 e 20°C; ventilare oltre i 24°C d’estate. Nota: la possibilità di mantenere le temperature notturne uguali a quelle diurne favorisce lo sviluppo di piante robuste e compatte.  

Luce: Intensa e diffusa;intorno a 20.000 lux o superiore. 

Umidità Relativa %: 70-80%, favorita anche da nebulizzazioni fogliari. 

 

Substrato: Miscele di torba bionda fibrosa e torba nera, con 10-20% di perlite. 

pH: 5,5 - 6,5 

Salinità: Tra le piante ornamentali sopporta valori medio-elevati di salinità, intorno a valori massimi di 2.000 m Siemens /cm. 

Irrigazione: Per irrorazione fogliare, o su tappeto; non richiede particolari sistemi di irrigazione.L'acqua calcarea: pH superiore a 7,5, lascia sulle foglie residui poco gradevoli dal unto di vista estetico e rallenta la fotosintesi. Si consiglia l'utilizzazione di acqua a pH vicino alla neutralità o inferiore.  

 

Concimazione: Per fertirrigazione: rapporto tra gli elementi nutritivi: 4:1:4, con concime complesso, addizionato di microelementi, alla concentrazione di 1,5 g / litro settimanale, o 0,5 se continua.  

Note: Nota: le cultivar a foglia variegata sono più sensibili ad eccessi di concimazione rispetto alla foglia scura e richiedono concimazioni con maggiore contenuto di Calcio. 

 

Altre operazioni colturali:  

Cimatura:  richiesta per favorire l'accestimento delle piante. 

Brachizzazione: Le attuali cultivar hanno naturale tendenza ad accestire, formando ramiifcazioni fin dalla base, inoltre molte azienda utilizzano, come materiale di partenza piantine radicate provenienti da micropropagazione, che presentano una maggiore attitudine all’accestimento: produzione di ramificazioni dalla base. Piante più ramificate presentano maggior valore commerciale, estetico e ornamentale. 

 

Moltiplicazione: Talee di punta o di nodo, con due- tre nodi.

 

Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate. A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici

 

Insetti  Tripidi: Frankliniella occidentalis:

tripide diffuso da tempo in Italia, di difficile riconoscimento per le abitudini a ritrovarsi all’interno delle gemme, o sulla pagina inferiore delle foglie, di dimensioni di 1-1,5 mm. Sintomi principali: deformazioni delle foglie, bollosità; nello stadio più avanzato piccole tacche color marroncino, suberificate.

 

Echinotrips americanus:

fino a qualche anno fa non era presente in Italia; ha iniziato a diffondersi e Ficus benjamina è stata una tra le prime specie ad essere colpite e attualmente è presente in maggiore percentuale rispetto a Frankliniella occidentalis. I sintomi sono rappresentati da lievi deformazioni delle foglie, decolorazione diffusa, rallentamento della crescita, molto simili a quelli provocati da acari. Echinotrips è un tripide di dimensioni maggiori di Frankliniella occidentalis; di colore nero, con una sottile linea bianca in corrispondenza dell’attaccatura delle ali, vive generalmente sulla lamina sia superiore che inferiore della foglia. Le larve sono di colore giallo chiarissimo, quasi trasparenti, spesso più frequenti sulla pagina inferiore. I sintomi sono un rallentamento generalizzato della crescita, la presenza di fogliame più chiaro, con strisce di colore verde chiaro 'a puntini'. Sono molto simili ai danni causati da acari (vedi in seguito).

Lotta: utilizzo delle trappole cromotropiche di colore azzurro, a scopo di monitoraggio, per evidenziare le zone della serra e i bancali da cui inizia l’infestazione. Alla comparsa di pochi individui di tripide, si consiglia di intervenire, alternando due o tre tipi di principi attivi, con prodotti a base di piretroidi (deltametrina:Decis), Methiocarb (Mesurol), Fenpropatrin (Danitol), Acephate (Orthene, Orthofat), Thiodan (Endosulfan)

 

Cocciniglia cotonosa: Pseudococcus longispinus e Planococcus citri:

il danno consiste nella presenza di una secrezione biancastra e cotonosa; adulti e forme giovanili (neanidi) danneggiano la pianta nutrendosi della linfa e rallentando quindi la vegetazione, fino a bloccarla, in condizioni di elevata infestazione.

 Danni secondari, non meno importanti, sono rappresentati da una riduzione dell’entità fotosintetica, e dallo sviluppo di fumaggini: funghi che si sviluppano sulla superficie fogliare, nutrendosi dei residui prodotti dagli insetti, sui loro secreti zuccherini, che danneggiano gravemente dal punto di vista estetico e funzionale. Lotta: a base di Deltametrina (Decis), Acephate (Orthene), Methomyl (Lannate). L’aggiunta di un bagnante permette di sciogliere con maggiore facilità ed efficacia le sostanze cerose secrete dagli adulti, che sono anche componenti del follicolo e di eliminare le fumaggini. Bagnanti a base di acido diotil-solfosuccinico e di sali di potassio si sono rivelati particolarmente efficaci.

Lotta:Possibile contro le cocciniglie, con l’utilizzo di coleotteri coccinellidi (es: Cryptolaemus montrouzierii), predatori di cocciniglia che posti sulle piante o all’interno dei vasi di coltivazione si dirigono verso gli insetti e, in caso di forte infestazione e quindi di abbondante e prolungato nutrimento, possono riprodursi assicurando il controllo biologico per un lungo periodo. Verificare che le condizioni di coltivazione coincidano con quelle ideali di sviluppo delle coccinelle: temperatura ideale 18-20°C. L’epoca migliore in cui applicare la lotta biologica è quella della primavera inoltrata o dell’estate.

 

   Acari tetranichidi: Tetranichus urticae o ragnetto rosso.

Sono visibili ad occhio nudo, si localizzano sulla pagina inferiore delle foglie; uova e forme giovanili sono individuabili grazie all’utilizzo di una semplice lente (uova trasparenti, tondeggianti, sempre poste sulla pagina inferiore). I sintomi sono rappresentati dalla presenza di decolorazioni sulle foglie, a volte puntiformi, rallentamento della crescita. Sono favoriti da condizioni di secchezza dell’ambiente di coltivazione, e presentano in genere un periodo di massima moltiplicazione in estate, anche se l’ambiente artificiale della coltivazione in serra e la presenza di condizioni costanti per quasi tutto l’anno, ne causa una loro presenza continua, anche se minima, quasi per tutto l’anno. E’ richiesto quindi un monitoraggio continuo e un’attenta e costante osservazione. Lotta: alcuni principi attivi efficaci contro i tripidi sono anche acaricidi. Inoltre si consigliano: Fenpropatrin (Danitol), Bifentrin (Brigata), Methiocarb (Mesurol), Acrinatrina (Rufast), Abamectina (Vertimec): quest’ultimo si diffonde in modo traslaminare, raggiungendo strati della foglia non direttamente colpiti dal prodotto, e permettendo una maggiore efficacia e durata del trattamento. Altri principi attivi efficaci: Cyexatin (Acarstin, Pennstyl), Clorfentezine (Apollo), Fenpyroximate(Miro), Tebufenpyrad (Masai). E’ importante, nel programma di controllo degli acari, alternare più principi attivi, sia come modalità d’azione che come efficacia sui diversi stadi di sviluppo : adulti, uova, forme giovanili o neanidi.

 

 

Principali varietà coltivate  

'Danielle': a foglia verde, molto intenso 

'Exotica':  

'Gold King':  

'Starlight' : a foglia variegata 

 

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio