Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

 

Scheda colturale di

Geranio zonale (Pelargonium zonale)

Famiglia: Geraniaceae   

Origine: Sud Africa   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: Da dicembre a febbraio. 

Vaso di coltivazione: 12 e 14 cm. di diametro. 

 

Ambiente di coltivazione:  

Temperatura: All’invasatura delle talee: per i primi 10-15 giorni: 18°C diurni e 16°C notturni; nella fase successiva all’affrancatura delle radici: 16°C diurni e 14°C notturni. Ventilare oltre i 24°C. 

Luce: 25.000 lux Ombreggiamento: a primavera inoltrata, intorno al 30%. Iniziare oltre i 50.000 lux di intensità luminosa. Illuminazione artificiale: inutile; utilizzata sulle piante madri per migliorarne lo sviluppo. Pianta non sensibile al fotoperiodo.  

 

Substrato: A base di torba bionda fibrosa e nera miscelate; 10% perlite. Substrati pronti specifici per geranio. Importante la porosità del substrato: superiore all’85%. 

pH: Tra 5,5 e 6,5. 

Salinità: 1.500 m Siemens /cm; massimo: 2.000 

Irrigazione: Il geranio si adatta a tutti i sistemi di irrigazione. Non tollera il ristagno idrico, fattore predisponente alle malattie fungine del colletto e delle radici. Preferibili sistemi di irrigazione dal basso: tappetino, flusso e riflusso, a goccia (spaghetto).  

 

Concimazione: Rapporto ideale tra gli elementi nutritivi N:P:K, 1:0,5:1. Alcuni substrati commerciali contengono già del concime complesso a lenta cessione, sufficiente per i primi 20 giorni dopo l’invasatura, periodo in cui è preferibile che la salinità sia molto bassa, per non interferire con lo sviluppo delle giovani radici.

 Nelle ultime fertirrigazioni aumentare la concentrazione di potassio per una migliore qualità dei fiori. Fertirrigazioni alla concentrazione di 1-2 grammi /litro settimanali a inizio coltura. Dopo il primo mese: 3-4 grammi /litro. Fertirrigazioni continue: ad ogni bagnatura: dosi dimezzate. Aggiungere soluzioni già pronte di microelementi ad ogni intervento di concimazione. 

 

Altre operazioni colturali:  

Cimatura: Dopo circa 10-15 giorni dall’invasatura, ad eccezione di particolari indicazioni colturali di cultivar recenti che non necessitano di spuntatura. Nel geranio zonale, la spuntatura è spesso alternativa alla brachizzazione, non avendo, per la maggior parte delle cultivar, necessità di interventi di nanizzante. 

Brachizzazione:  Generalmente non richiesti, se non in particolari condizioni e su cultivar in cui è indicato l’eccessivo allungamento degli steli e degli internodi. 

  

Moltiplicazione: Il geranio si moltiplica con grande facilità per talea erbacea, sia di punta che di nodo. La stagione più adatta è la primavera, ma anche negli altri periodi dell’anno si hanno elevate probabilità di radicazione, se la base della talea viene mantenuta a temperature miti. Non si richiedono generalmente trattamenti ormonali con auxine.

 

Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate.

A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici.

 

Insetti Tripidi: Frankliniella occidentalis, Echinotrips americanus

trattandosi di una coltura tipicamente primaverile, il geranio è molto sensibile ai tripidi, i cui attacchi si manifestano con la presenza di deformazioni delle foglie e delle nervature, bollosità, e, se l’attacco è tardivo, screziature e rotture di colore sui petali dei fiori. Si tratta di insetti di piccole dimensioni: 1,5-2 millimetri, nel caso di Frankliniella, fino a 4 mm per Echinotrips. Il più diffuso al momento su ciclamino è Frankliniella; larva e adulto sono di colore giallo-beige, di difficile rilevamento, perché ha l’abitudine a trovarsi all’interno delle gemme, o sotto la lamina fogliare. Spesso si rileva la presenza dell’insetto solo dopo la comparsa dei sintomi. E’ per questo motivo consigliabile adottare sistemi di prevenzione e monitoraggio.

Spesso sulle talee radicate che giungono in azienda, si osservano, in corrispondenza della pagina inferiore delle foglie, delle aree di consistenza suberosa, color marroncino chiaro, che sono il sintomo più tipico di attacchi di tripide già presenti da tempo.

E’ facile che questi sintomi si confondano con un’alterazione fisiologica del geranio, o edema (vedi fisiopatie). Per monitorare la presenza dei tripidi in serra, è consigliabile posizionare delle trappole di colore azzurro-blu, le cosiddette trappole cromotropiche che, impregnate di colla, permettono di attrarre gli insetti e di catturarli, agendo contemporaneamente sia da sistema di lotta che da indicatori dell’entità di infestazione presente in serra e della distribuzione degli insetti nell’ambiente di coltivazione. Evidenziata la presenza di questi tripidi, occorre trattare con prodotti specifici, poiché il loro ciclo biologico è molto rapido e alla loro comparsa si consiglia di intervenire

Lotta:Alla comparsa di pochi individui sulle trappole, si consiglia di intervenire, alternando due o tre tipi di principi attivi, con prodotti a base di piretroidi (deltametrina: Decis), Methiocarb (Mesurol), Fenpropatrin (Danitol), Acephate (Orthene, Orthofat), Thiodan (Endosulfan).

 

Batteri  Batteriosi del geranio: Xanthomonas campestris pv. pelargonii:

i sintomi principali sono: ingiallimenti e imbrunimenti delle foglie di forma generalmente triangolare, con la punta del triangolo rivolta verso l’interno della foglia, partendo dal margine. Un altro sintomo abbastanza caratteristico è il ripiegamento ad ombrella della foglia; quest'ultimo si osserva preferibilmente sulle foglie più vecchie e può essere confuso con la mancanza di acqua ed un temporaneo appassimento. Lo stelo presenta, inoltre, nella zona vicina al colletto un’area bruno-marrone.

Negli stadi più avanzati si ha la morte della pianta. La lotta consiste nell’eliminazione della piante che manifestano questi sintomi e nella sostituzione del terriccio che ha ospitato la pianta malata con terriccio nuovo. Un accorgimento di sicuro effetto preventivo e una tecnica di disinfezione può consistere nel trattare le zone infette con prodotti a base di rame, prima di inserire nuove piantine.

 

Ralstonia solanacearum, o Pseudomonas solanacearum

con sintomi simili al precedente batterio, ma presenti soprattutto sul fusto e meno sulle foglie. Non esiste difesa efficace, ma si consiglia la prevenzione.

 

Fisiopatie  Edema

consiste nella comparsa di pustole traslucide (= la foglia sembra quasi trasparente), poi suberificate, di consistenza dura, sulla pagina inferiore della foglia, concentrate soprattutto nelle aree poste attorno alle nervature. La più probabile causa provata è un ambiente molto umido e povero di luce, in presenza di eccesso sia di acqua che di concime azotato nel terriccio. Il rimedio, una volta appurato che si tratti di edema, consiste nel riportare il geranio in condizioni ottimali sia di bagnatura, e quindi ridurre le irrigazioni, che di concimazione e illuminazione.

 

Colorazioni anomale delle foglie

se le foglie del geranio presentano i margini delle foglie di colore rossastro, è probabile che si tratti di un’alterata nutrizione e la cosa più frequente è una mancanza di concimazione. In particolaredi mancanza di azoto e di fosforo.

 

Danni da brachizzante

lamina fogliare con margini ingialliti. Sono sintomo di trattamenti effettuati con sostanze brachizzanti in dose eccessiva o in condizioni ambientali non idonee.

 

Crittogame  Rhizoctonia solani

il sintomo più tipico si osserva al colletto, con imbrunimenti che si diffondono anche allo stelo, che diventano poi marciumi. Le radici possono presentare macchie necrotiche brunastre e, in fase finale della malattia, anch’esse sono marcescenti. Questo tipo di fungo colpisce prevalentemente le giovani piante, dopo il trapianto ed è favorito da eccessi di umidità, coltivazione fitta, eccesso di sali nel substrato.

La difesa contro questo fungo è di tipo preventivo, evitando l’insorgere delle condizioni ambientali che favoriscono l’infezione, o correggendoli, se la malattia è già in atto, oppure di tipo chimico, sia preventivo sia curativo, con prodotti a base di Vinclozolin (Ronilan), Iprodione (Rovral, Iprodial), Tolchophos metile (Rizolex).

Lotta: Nel caso delle malattie fungine sono in commercio prodotti a base di funghi antagonisti, in particolare Tricoderma spp. che, forniti al substrato in fase di inizio coltivazione, permettono di evitare infezioni da alcuni funghi del colletto, come Rhizoctonia. L’azione di tali funghi è in parte di tipo antibiotico, diretta, contro il fungo patogeno, in parte consiste nell’occupare gli stessi siti del patogeno, evitando la colonizzazione delle radici. Per tale motivo, la precocità di applicazione è importante e si consiglia di ripetere due volte, a distanza di 20-30 giorni, l’applicazione al substrato.

 

Muffa grigia, causata dal fungo Botrytis cinerea

Il fattore ambientale che favorisce tale fungo è prevalentemente l’elevata umidità relativa; i sintomi sono rappresentati da disseccamenti fogliari nerastri, che vanno dal margine verso l’interno della foglia, che si ricoprono di un’evidente muffa grigio scura. Se la lotta preventiva non è sufficiente, si interviene con prodotti a base di Iprodione (Rovral, Iprodial), Chlortalonil (Daconil), Tolchophos metile (Rizolex), Proclorax (Octave). In fase di fioritura alcuni di questi prodotti possono risultare fitotossici.

 

Ruggine del geranio: Puccinia pelargonii zonalis

I sintomi sono molto chiari, compaiono sulla pagina inferiore più chiaramente ma sono visibili, ad un’occhio attento anche su quella superiore, anche se in modo diverso. Sulla pagina inferiore appaiono delle piccole pustole color rosso ruggine, arancione intenso, che rilasciano un polverina dello stesso colore. Le dimensioni delle macchie sono di 5-8 millimetri. In corrispondenza di esse, sulla pagina superiore si notano macchioline color giallo chiaro, con un puntino centrale depresso, che sembra la puntura di ago.

La distruzione delle foglie infette è una misura preventiva per evitare future re-infezioni. La ruggine è favorita da elevata umidità ambientale e soprattutto ristagni d’acqua; le spore del fungo si diffondono infatti grazie alla presenza di film d’acqua sulle foglie e con gli schizzi d’acqua.

E’ molto importante, a questo proposito, evitare le bagnature serali, per non permettere alle foglie di rimanere a lungo bagnate e facilitare la diffusione delle spore. Lotta chimica: è consigliabile intervenire con trattamenti fungicidi a base di penconazolo (Topas, Topas rapid), di bitertanolo (Baycor), o di Triforine (Saprol). Nota: un attento controllo delle piante madri, se in azienda si attua la moltiplicazione per talea, è importante, evitando di utilizzare piante madri già malate.

Se le piante madri vengono mantenute in azienda, si può infatti verificare l’infezione anche a temperature piuttosto basse: dai 7°C.

 

 

Principali varietà coltivate  

Gruppo Pac: (Caratterizzato da compattezza, elevato numero di fiori e precocità di fioritura, nonché da fire grande) Isabel rosso, semidoppio, molto fiorifero; Silepen rosso geranio, semidoppio, precoce; Orangepen arancione, semidoppio, precoce, molto fiorifero; Laura violetto, semidoppio, precoce, compatto; Icecrystal lilla-rosa bicolore, semidoppio; Glacis bianco, semidoppio, foglia scura. 

Gruppo Pelfi: (Gruppo ottenuto da selezionatori tedeschi) Bella Elena, rosa salmone, semidoppio; Merkur rosso vivo, semidoppio; Kardino rosa scuro, semidoppio; Tango rosso intenso, semidoppio, foglia scura, compatto; Tango Violet viola semidoppio, foglia scura, molto compatto; Tango Light salmon rosa chiaro, foglia scura; Opera arancione scuro, semplice, foglia scura; Alba bianco puro, semidoppio; Lotus bianco, semidoppio, foglia scura, molto precoce; Rio rosa con occhio scuro, semplice, foglia scura, molto precoce e fiorifera, Brasil rosa lilla scuro, semplice, molto precoce e compatto 

Meriflame: rosso scuro e foglia scura, compatto 

Momo Guimo: rosso scuro, semplice, a fiore grande 

Selezione Black Line: Ecco Extra rosso vivo; Lady rosa; Guido arancione chiaro; Sailing bianco; Ajax rosso acceso con occhio chiaro; Greco rosa semidoppio; Orangerie arancione semidoppio; Bellinzona rosso vivo; Esprit rosso vivo; Emira rosa salmone; Goesta rosa chiaro; Lesmona rosa vivo semidoppio; Kira bianco. 

Topscore: rosso arancio,semidoppio, crescita vigorosa 

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio.