Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

 

Scheda colturale di

Petunia ricadente (Petunia hybrida, Petunia. axillaris e ibridi Petunia violacea x nyctaginiflora)  

Famiglia: Solanaceae   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: Invasatura delle talee radicate o delle piantine da seme: gennaio - febbraio, in base alle dimensioni finali desiderate 

Vaso di coltivazione: 10-12 cm basket 18-22 cm con 3 piante per vaso. 

 

Ambiente di coltivazione:  

Temperatura: All’invasatura: da 16°C a 18°C ; dopo12-15 giorni abbassare a 12-14°C, per favorire una naturale compattezza della pianta. Nota: La coltura a freddo sta entrando nella pratica quotidiana della coltivazione di alcune specie da fiore a fioritura primaverile allo scopo sia di evitare l' abuso di sostanze ad azione brachizzante, sia di ridurre i consumi di combustibile e quindi i costi energetici. Il ciclo di coltivazione di tali specie ricade infatti nei primi mesi dell’anno, che rappresentano per i floricoltori il periodo di maggiori costi di riscaldamento.

Il raggiungimento degli stessi risultati di robustezza e compattezza della pianta in modo naturale e con minori costi è senz’altro una delle linee future di produzione da adottare. Si accenna anche al "cool morning" che consiste nell’adozione di temperature basse nelle prime ore del mattino, sempre con effetto brachizzante sulle coltivazioni 

Luce: Elevata intensità luminosa. Pianta a giorno lungo: fioritura naturale primaverile con durata del giorno superiore a 13 ore. Ombreggiamento: generalmente non necessario. Illuminazione artificiale: non richiesta. 

 

Substrato: A base di torba fibrosa, con 10% di argilla; se aziendale: 60% torba, 30% terra, 10% perlite 

pH: pH: 5,3-6 

Salinità: 1.500-2.000 m Siemens /cm. La Petunia hybrida è molto esigente dal punto di vista nutrizionale e richiede frequenti interventi di concimazione. 

Irrigazione: Preferibile la bagnatura per subirrigazione, da tappetino e non fogliare. Richiede abbondanti irrigazioni.

 

Concimazione: La petunia pendula è molto esigente dal punto di vista delle concimazioni. Dopo 10 giorni dall’invasatura concimare con un concime 15:10:15 alla dose di 1,5-2g / litro settimanali, meglio se si interviene con le concimazioni ad ogni bagnatura, con 1-1,5 grammi / litro. Utilizzare nell'ultimo mese di coltivazione, un concime con prevalenza di potassio, es: 15:5:25 per favorire la fioritura ed intensificare la colorazione dei fiori. Dopo il primo mese aumentare le dosi di concimazioni, a 2,5 –3 grammi / litro, settimanali; 2 grammi / litro: continue. Aggiungere sempre microelementi. 

 

Altre operazioni colturali:  

Cimatura: Una settimana dopo l’invasatura, nel caso di allungamento dei germogli. In condizioni di basse temperature di coltivazione la spuntatura può non essere necessaria. Trattandosi di una specie molto sensibile alle virosi, rispettare la regola di disinfezione dei coltelli o altri strumenti con cui si effettua la cimatura, per evitare la diffusione da una pianta all’altra. 

Brachizzazione: Da uno a tre, con Alar alla dose di 3 grammi / litro. Minori sono le temperature adottate e maggiore è la luce, minori sono le necessità di intervento con sostanze ad azione brachizzante Moltiplicazione Da uno a tre, con Alar alla dose di 3 grammi / litro. Minori sono le temperature adottate e maggiore è la luce, minori sono le necessità di intervento con sostanze ad azione brachizzante Moltiplicazione Da uno a tre, con Alar alla dose di 3 grammi / litro. Minori sono le temperature adottate e maggiore è la luce, minori sono le necessità di intervento con sostanze ad azione brachizzante.

 

Moltiplicazione: Per talea di punta. Porre molta attenzione alla possibilità di trasmissione di virosi, i cui sintomi non sempre sono immediatamente visibili e chiari sulla pianta madre. La maggior parte delle varietà commerciali è inoltre protetta da brevetto e ne è quindi vietata la riproduzione

 

Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate. A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici.

 

 

Principali malattie e difesa  

Insetti Afidi Aphis fabae o afide nero, Myzus persicae, o afide verde.

Lotta: con trattamenti con prodotti specifici: a base di Imidacloprid (Confidor), piretroidi (Cymbush, Decis, Danitol, Brigata), Methomyl (Lannate); Pirimicarb (Pirimor), Pymetrozine (Plenum).

 

Aleirodidi: o mosche bianche. Trialeurodes vaporariorum , Bemisia tabaci.

La loro presenza può essere evidenziata molto precocemente, grazie ad un’attenta osservazione delle talee radicate che entrano in azienda, e al posizionamento di trappole cromotropiche di colore giallo, che attirano gli adulti, contribuendo sia a ridurre la popolazione, sia a rendersi conto della distribuzione degli insetti in serra, mettendo in evidenza le zone, o bancali in cui c’è maggiore presenza e quindi in cui è consigliabile intervenire con trattamenti o aumentando il numero delle trappole.

Nota: Una delle fonti di entrata di questi insetti è rappresentata dalle talee, ma un attento controllo deve essere fatto anche in serra, per esempio eliminando le malerbe che a volte si trovano sotto i bancali, o considerando la sensibilità alle moschine di specie che hanno preceduto la petunia in serra (es: Stella di Natale), se non si è provveduto ad una disinfezione di ambiente e bancali della serra, intervento che sarebbe opportuno effettuare ad ogni inizio di coltivazione.

Lotta: La lotta si può effettuare con diversi principi attivi: piretrine e piretrodi (Decis, Kenyatox verde, Nettafid),Buprofezin (Applaud), contro le forme giovanili, Methomil (Lannate), Danitol per spruzzature fogliari, oppure si possono effettuare trattamenti per bagnatura con prodotti sistemici, tra cui il più utilizzato è Imidacloprid (Confidor) che, dato al substrato , prosegue la propria azione insetticida per circa due mesi, proteggendo la pianta senza la necessità di ulteriori trattamenti.

Si consiglia quindi di effettuare il trattamento dopo la metà di settembre, per avere la pianta protetta fino a fine novembre, nel periodo di maggiore pericolosità.

Un principio attivo di recente introduzione è rappresentato dal Pymetrozine (Plenum) anch’esso ad azione sistemica e con un nuovo meccanismo d’azione.

 

Lepidotteri minatori: Liriomyza trifolii

i danni sono provocati dalle larve, che scavano piccole gallerie all’interno della lamina fogliare, che compaiono come linee biancastre curvilinee descritte sulla lamina fogliare.

Gli adulti possono essere catturati con l’utilizzo delle trappole cromotropiche di colore giallo, e si evita così che si possano riprodurre. La lotta è a base di principi attivi specifici come Metomil (Lannate),Ciromazina (Trigard), Abamectina (Vertimec).

 

Virus:  La petunia pendula è molto sensibile a diversi tipi di virosi, come: BYMV, o mosaico del gladiolo, (Bean yellow mosaic virus) i cui sintomi sono rappresentati da striature ed anelli clorotici sulle foglie, mosaico della violacciocca (TuMV), che si presenta con decolorazioni delle foglie e screziature dei petali dei fiori, TNV, virus della necrosi del tabacco (Tobacco Nectrotic Virus): riduzione dello sviluppo della pianta e deformazioni fogliari, con presenza di striature necrotiche su stelo e fiori. Non esiste lotta diretta contro le virosi, ma esclusivamente la prevenzione, che consiste essenzialmente nell’applicare i sistemi di lotta contro i tripidi, principali vettori delle virosi, e nell’evitare, in caso di dubbia sanità delle piante madri, di prelevare le talee da queste.

 

Crittogame  Malattie del colletto

possono essere causate da diversi tipi di funghi

 

Pythium spp

marciume o moria delle piantine: si manifesta con imbrunimenti e strozzatura del colletto, con avvizzimento delle piantine che, soprattutto nel caso di attacchi su piantine molto giovani, da poco invasate, può provocarne la morte. I principi attivi più efficaci sono: Propamocarb (Previcur), Furalaxil (Fongarid), Benalaxil (Galben) e Metalaxil (Ridomil), Etridiazole (Terrazole).

 

Rhizoctonia spp.

fungo basidiomicete; il sintomo più tipico si osserva al colletto, con imbrunimenti che si diffondono anche allo stelo, che diventano poi marciumi. Le radici possono presentare macchie necrotiche brunastre e, in fase finale della malattia, anch’esse sono marcescenti. Questo tipo di fungo colpisce prevalentemente le giovani piante, dopo il trapianto ed è favorito da eccessi di umidità, coltivazione fitta, eccesso di sali nel substrato.

La difesa contro questo fungo è di tipo preventivo, evitando l’insorgere delle condizioni ambientali che favoriscono l’infezione, o correggendole, se la malattia è già in atto, oppure di tipo chimico, sia preventivo sia curativo, con prodotti a base di Vinclozolin (Ronilan), Iprodione (Rovral, Iprodial), Tolchophos metile (Rizolex).

  

Principali varietà coltivate  

Cascadias®:  

Serie Carillon ®: fiori in miniatura colori blu chiaro, scuro, rosa ciliegia, rosso scuro, rosso arancio, bianco 

Serie Fortunia®: fiori grandi  

Serie Fortunia®: Varietà da seme. serie che ricalca i tipi da talea corrispondenti 

Serie Marco Polo(Famous) ®: Petunie a fiore doppio, colori: rosa chiaro, bianco, blu, "Famous Lavender", "Famous Blue", "Dark Purple", Famous White Blue Vein 

Serie Merlin®: Varietà da seme. tipi che per gamma di colori (comprendono tipi pecotee, ecc.) ricordano le petunie tradizionali da aiuola, e con portamento più assurgente e poco ricadente ottimi per aiuole, ma anche ciotole dove non sia richiesta la ricadenza dei rami  

Serie Million Bells ®: fiori in miniatura di vari colori quali "Terracotta" (color crema), "Blu", "Pink", "Cherry" 

Serie Opera ®: Varietà da seme. piante molto ben ricadenti 

Surfinia®: Petunie ricadenti con fioritura abbondante; diversi colori: bianca, blu, rosa, Purple, White, Blue Sky Surfinia, Blue Vein Surfinia.

 

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio.