Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

 

Scheda colturale di

Stella di Natale cv. Cortez (Euphorbia pulcherrima cv. Cortez®)  

Famiglia: Euphorbiaceae   

Origine: Messico   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: 1-25 luglio, vaso 16 e 18 1-15 agosto , vaso 12 e 14 1-15 settembre: uniflora, vaso 10  

Ciclo di coltivazione: luglio-dicembre 

Vaso di coltivazione: A un solo fiore, o uniflora: 10-12 cm di diametro Con più fiori, o multiflora: 14-16-18 cm di diametro  

 

Ambiente di coltivazione:  

Temperatura: A inizio coltivazione: intorno ai 20-22°C, max: 25 C°. Dall’invasatura delle talee all’affrancamento delle radici; preferibile il riscaldamento basale, per meglio stimolare l’attecchimento delle giovani radici. Dopo 20-30 giorni dall’invasatura: temperature anche inferiori: 17-18°C; inizio del raffrescamento o ventilazione a 22°C, dove possibile, o arieggiamento. Alla comparsa delle brattee: corrispondente al periodo della metà – fine ottobre: da 15 a 17°C. Su piante fiorite: da 14 a 16°C.

Nota: le indicazioni relative alle temperature devono essere seguite, ma contemporaneamente adattate alle situazioni ambientali sia interne che esterne.

Per esempio, in presenza di elevata umidità relativa esterna, autunni piovosi e con scarsa luminosità, si interviene adottando preferibilmente temperature più elevate di 2-3 °C rispetto a quelle indicate, soprattutto dall’inizio della colorazione delle brattee in poi. Infatti può accadere che, per motivi diversi, si verifichi un ritardo nello sviluppo della colorazion 

Luce: Ombreggiamento: necessità di ombreggio dal 30 al 50% nella stagione estiva. Piena luce in autunno. Illuminazione artificiale: necessità, o richiesta di illuminazione supplementare allo scopo di ritardare la colorazione delle brattee.

Nota: l’illuminazione artificiale supplementare ha lo scopo di interrompere il periodo di buio della notte. Essendo infatti la stella di Natale una specie a fotoperiodo breve, che fiorisce in presenza di un numero di ore di luce inferiore a 12 - 12,5 , per ritardare la colorazione delle brattee, che segue l’induzione a fiore, è necessario su alcune cultivar, del gruppo a foglia scura, illuminare nel corso della notte, in modo che la colorazione delle brattee avvenga più tardi. La cultivar Cortez ha un periodo di inizio della colorazione intorno all’inizio di novembre, leggermente più tardi di Freedom.

Nel corso degli ultimi anni, la richiesta anticipata di materiale fiorito ha portato i floricoltori a non illuminare neppure le varietà a foglia scura, per avere un prodotto fiorito con anticipo. L’abbassamento delle temperature dopo la colorazione delle brattee, intorno ai 16°C ha anche lo scopo di mantenere sufficientemente "fresca" la colorazione e, quindi, l’aspetto finale della pianta fiorita, fino alla metà di dicembre, che corrisponde mediamente alla data in cui si ha la massima probabilità di vendita. La necessità o scelta dell’utilizzo o meno dell’illuminazione dipende anche dal prodotto che si desidera commercializzare e dalle maggiori richieste da parte dei clienti: anticipate o vicine al Natale.

L’illuminazione supplementare stimola anche un maggiore sviluppo vegetativo, è quindi da applicarsi quando si ha questa necessità. Nota: La presenza, all’esterno della serra, di fonti di illuminazione stradale o di altro tipo, interrompe, senza che a volte sia possibile intervenire per impedirlo, il periodo di buio notturno. In questi casi è utile oscurare le vetrate, se non si desidera posticipare la colorazione delle brattee, o comunque, dopo la fine di settembre, periodo limite per l’illuminazione, oltre il quale la colorazione avverrebbe in tempi troppo avanzati, fuori dalla commerciabilità. Indicazioni per l’illuminazione: tre ore per notte, le ultime tre settimane di settembre, (indicativamente dalla settimana 37 alla 39) utilizzando lampadine ad incandescenza della potenza di 10 w/mq. 

 

Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate. A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici.

 

Principali malattie e difesa  

Insetti  Aleirodidi: o mosche bianche. Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci:

sono sicuramente gli insetti più diffusi su stella di Natale. La loro presenza può essere evidenziata molto precocemente, grazie prima di tutto ad un’attenta osservazione delle talee radicate che entrano in azienda, e al posizionamento, prima dell’arrivo delle talee, di trappole cromotropiche di colore giallo, che attirano gli adulti, contribuendo così a ridurre la popolazione, e a rendersi conto della distribuzione degli insetti in serra, mettendo in evidenza le zone, o bancali in cui c’è maggiore presenza e quindi in cui è consigliabile intervenire con trattamenti o aumentando il numero delle trappole.

Una delle fonti di entrata di questi insetti è rappresentata dalle talee, ma un attento controllo deve essere fatto anche in serra, per esempio eliminando le malerbe che a volte si trovano sotto i bancali, o facendo attenzione ad eventuali orti o colture sensibili agli aleirodidi poste al confine delle serre, soprattutto nel periodo di fine settembre-metà ottobre, in corrispondenza degli abbassamenti di temperatura esterna.

Lotta: La lotta biologica contro gli aleirodidi è da anni applicata con successo, con l’utilizzo di Encarsia formosa ed Eretmocerus mundus: due imenotteri afelinidi che parassitizzano Trialeurodes vaporariorum e Bemisia tabaci.

L’inizio del lancio di questi due insetti utili si consiglia intorno alla fine di agosto, quando si verifica un’intensificazione degli attacchi da aleirodidi. La distribuzione degli insetti avviene tramite cartellini su cui sono posti i pupari di aleirodidi parassitizzati da uno o l’altro insetto. Mediamente si effettuano 8 –10 distribuzioni nel corso della coltivazione, fino alla metà-fine ottobre, valutando la quantità per pianta, da uno a tre insetti, in base al livello di infestazione.

Come regola generale si consiglia di iniziare i lanci quando si è a inizio infestazione. Nel corso della lotta biologica se la popolazione di moschina aumenta, si può intervenire anche con prodotti chimici compatibili o di breve persistenza.

 

Tripidi: Frankliniella occidentalis, Echinotrips americanus:

non rappresentano un vero e proprio problema per la stella di Natale. I sintomi sono rappresentati da lievi deformazioni delle foglie, e presenza di decolorazioni sottili, bollosità. Si manifestano soprattutto nella stagione estiva, quindi si rilevano sulle talee radicate. Generalmente, il successivo abbassamento delle temperature, da settembre in avanti, non rende necessario alcun trattamento, anche perché le foglie colpite sono quelle basali, le cui caratteristiche estetiche non influenzano alla fine la qualità della pianta finita. In caso di necessità di trattamento è consigliabile utilizzare principi attivi efficaci anche contro gli aleirodidi, come i piretroidi, o Deltametrina (Decis).

Nota: è importante prevenire o comunque bloccare al nascere l’infezione da Botrytis, poiché, se si protrae fino alla colorazione delle brattee (fine ottobre – fine novembre), periodo in cui è frequente una situazione meteorologica sfavorevole, molto piovosa, risulta più difficile intervenire senza compromettere la qualità della pianta.

 

Acari  Acari

Su stella di Natale è possibile osservare, soprattutto nel corso dei mesi estivi, sintomi dovuti ad acari; in questo caso si osservano aree tondeggianti decolorate, spesso confinanti e fuse tra loro. Si tratta soprattutto di acari tetranichidi, come il ragnetto rosso. Prodotti efficaci sono a base di Fenpropatrin (Danitol); attivo anche contro gli aleirodidi. La velocità di moltiplicazione dopo l’estate è molto più ridotta e generalmente gli acari si riescono a controllare con uno o due trattamenti iniziali.

 

Fisiopatie  Ustioni fogliari:

imbrunimenti e disgregazione dei tessuti fogliari, inizialmente costituiti da aree giallo-brune. Le cause più frequenti sono rappresentate da: bagnature fogliari con soluzioni fertilizzanti o antiparassitari effettuate in giornate molto luminose.

I trattamenti antiparassitari devono essere effettuati preferibilmente in giornate nuvolose o nelle ore dopo il tramonto, per evitare inconvenienti di questo tipo.

 

Bordatura giallastra dei margini fogliari:

provocata da un uso in dose eccessiva di brachizzante o da trattamenti eseguiti in condizioni ambientali non idonee, non corrette: es: alte temperature, sole diretto.

 

Altri inconvenienti:

blocco delle vegetazione, o crescita stentata, nel caso di seconda spuntatura, o di cimatura troppo tardiva.

 

Crittogame  Malattie del colletto:

possono essere causate da diversi tipi di funghi. Non è semplice riconoscere il tipo di fungo che ha provocato il deperimento di piante di stella di Natale. Anche se, nella fase iniziale di coltivazione, è frequente l’insorgere di Rhizoctonia solani, si sono recentemente instaurati su poinsettia altri funghi, appartenenti ad altre famiglie e quindi per la cui difesa sono necessari altri tipi di fungicidi, rendendo più complessi anche gli eventuali trattamenti preventivi fungicidi.

Lotta: Nel caso delle malattie fungine sono in commercio prodotti a base di funghi antagonisti, in particolare Tricoderma che, forniti al substrato in fase di inizio coltivazione, permettono di evitare infezioni da alcuni funghi del colletto, come Rhizoctonia. L’azione di tali funghi è in parte di tipo antibiotico, diretta, contro il fungo patogeno, in parte consiste nell’occupare gli stessi siti del patogeno, evitando la colonizzazione delle radici. Per tale motivo, la precocità di applicazione è importante e si consiglia di ripetere due volte, a distanza di 20-30 giorni, l’applicazione al substrato.

 

Marciume del colletto, malattia causata dal fungo basidiomicete Rhizoctonia solani:

il sintomo più tipico si osserva al colletto, con imbrunimenti che si diffondono anche allo stelo, che diventano poi marciumi.

Le radici possono presentare macchie necrotiche brunastre e, in fase finale della malattia, anch’esse sono marcescenti. Questo tipo di fungo colpisce prevalentemente le giovani piante, dopo il trapianto ed è favorito da eccessi di umidità, coltivazione fitta, eccesso di sali nel substrato. La difesa contro questo fungo è di tipo preventivo, evitando l’insorgere delle condizioni ambientali che favoriscono l’infezione, o correggendoli, se la malattia è già in atto, oppure di tipo chimico, sia preventivo sia curativo, con prodotti a base di Vinclozolin (Ronilan), Iprodione (Rovral, Iprodial), Tolchophos metile (Rizolex).

 

Marciume basale bianco, o marciume dello stelo. Causata dal fungo Sclerotinia sclerotiorum:

la malattia, si presenta con un marciume della parte bassa della pianta coinvolgendo fusto e rami. Il fusto appare inizialmente bruno e con la superficie disidratata L’interno del fusto, a fine infezione, appare completamente disgregato. Quando il fungo fuoriesce dai tessuti si può osservare una muffa biancastra, con all’interno piccoli corpi neri, che rappresentano gli sclerozi, o forme di sopravvivenza.

La fase finale dell’infezione consiste nell’avvizzimento e morte dell’intera pianta. Prevenzione e difesa. La lotta preventiva consiste, come nel caso della Rhizoctonia, nell’evitare le seguenti condizioni: ristagni di acqua, eccessiva fittezza delle piante; occorre allontanare subito e distruggere le piante colpite, per bloccarne la diffusione.

Prodotti chimici efficaci sono rappresentati dai principi attivi: Dicloran (Sclerosan, Curital), Iprodione (Rovral), trattando il colletto.

 

Marciume radicale, causato dal fungo Thielaviopsis basicola:

i sintomi si manifestano soprattutto sulle radici più superficiali, con un marciume nero, secco. Sul fusto si hanno spaccature e indurimento dei tessuti. La lotta oltre che preventiva, simile ai due funghi precedenti, si può effettuare con prodotti chimici a base di Prochloraz (Octave),

 

Muffa grigia, causata dal fungo Botrytis cinerea:

il fattore ambientale che favorisce tale fungo è prevalentemente l’elevata umidità relativa; i sintomi sono rappresentati da disseccamenti fogliari nerastri, che vanno dal margine verso l’interno della foglia, che si ricoprono di un’evidente muffa grigio scura.

Se la lotta preventiva non è sufficiente, si interviene con prodotti a base di Iprodione (Rovral, Iprodial), Chlortalonil (Daconil), Tolchophos metile (Rizolex), Proclorax (Octave). In fase di fioritura alcuni di questi prodotti possono risultare fitotossici. Nota: è importante prevenire o comunque bloccare al nascere l’infezione da Botrytis, poiché, se si protrae fino alla colorazione delle brattee (fine ottobre – fine novembre), periodo in cui è frequente una situazione meteorologica sfavorevole, molto piovosa, risulta più difficile intervenire senza compromettere la qualità del fiore.

 

 

Standard di prodotto  

Dimensioni della

pianta:  In base al tipo di vaso di coltivazione 

Numero di

ramificazioni: Una per le uniflora 

Numero di fiori o infiorescenze: Per i vasi 14, 16 e 18 da cinque a sette infiorescenze e oltre. 

 

Principali varietà coltivate  

Cortez: a fiore rosso  

Cortez bianca: a fiore bianco  

Cortez Candy: color rosa albicocca 

Cortez hot pink: fiore rosa intenso 

Freedom:  

Peterstar:  

 

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio.