| Un gruppo di ricercatori inglesi ha sviluppato la tecnica del 
  disseccamento parziale delle radici, che si ottiene dividendo in due il sistema 
  radicale. Nella produzione in contenitore la si può conseguire con una 
  separazione in due vasi o utilizzando una barriera di plastica tra le due metà 
  del sistema radicale in un solo vaso. Su un lato si lascia asciugare il terreno, 
  l'altra metà viene irrigata. Il trattamento viene poi invertito, lasciando 
  asciugare la parte del sistema radicale ben irrigata in precedenza e irrigando 
  abbondantemente la parte precedentemente secca. I ricercatori hanno scoperto 
  che le piante sono in grado di misurare la quantità di acqua disponibile 
  per loro attorno al sistema radicale e hanno dimostrato che le radici secche 
  producono l'ormone dello stress, l'acido abscissico, che segnala alla pianta 
  di inibire la crescita dei getti e delle foglie e di chiudere gli stomi delle 
  foglie, mantenendo così una condizione idrica favorevole. Con la soppressione 
  della formazione delle foglie, anche gli zuccheri sono re-indirizzati verso 
  i frutti, favorendo la crescita dei frutti e migliorando il sapore. La tecnica 
  PRD (Partial Root Drying) migliora anche la fioritura e può anche influire 
  positivamente sulla forma delle piante arboree ornamentali e di altre colture 
  perenni, mantenendole compatte e cespugliate. PRD ha anche il potenziale di 
  cambiare la lunghezza e/o il periodo della stagione di fioritura e dovrebbe 
  garantire notevoli risparmi nell'uso delle risorse idriche, migliorando nel 
  contempo le prestazioni delle piante. In prove in Australia, la tecnica PRD 
  ha dimezzato l'utilizzo dell'acqua in un'area viticola. La produzione non si 
  è ridotta, mentre il sapore e il colore dell'uva risultavano migliorati 
  e c'era una necessità molto minore di potatura dei getti laterali. La 
  squadra di ricerca sta attualmente valutandone l'uso su tutto un assortimento 
  di colture, tra cui agrumi, olivi e cotone. Prof. W.J. Davies and M. Bacon. 
  www.lancaster.ac.uk 
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