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Florovivaismo toscano in ginocchio: colpa del caro gasolio

Apprezzamento della Cia Toscana per la richiesta dell’assessore Salvadori al ministro Galan.
“Intervento tempestivo e opportuno”. Bene anche le iniziative dei parlamentari toscani.

Bene ha fatto l’assessore Salvadori a scrivere al ministro Galan per l’allarme sul florovivaismo toscano. Lo sostiene la Cia Toscana che ritiene positivo l’intervento che il nuovo assessore all’agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvatori ha fatto nei confronti del Ministro delle risorse agricole Giancarlo Galan sul tema del caro gasolio per il riscaldamento delle serre. La Cia Toscana apprezza la tempestività e gli argomenti usati dall’assessore, molti dei quali sono quelli che proprio l’organizzazione regionale ha evidenziato nei giorni passati per sollecitare sia le istituzioni che il mondo politico a “scendere in campo” e impegnarsi a difesa del settore ortoflorovivaistico che, è il primo comparto in Toscana in termini di Pil e per la forza lavoro impiegata, come ricordato l’assessore. 
Firenze, 4 maggio 2010

La Cia Toscana apprezza anche tutte le iniziative dei parlamentari che hanno presentato emendamenti al decreto incentivi per dare una soluzione, sebbene ancora una volta provvisoria, ma comunque utile a dare un sollievo alle imprese impegnate nelle produzioni sotto serra. <<Ancora una volta – ricorda la Cia toscana – c’è la necessità di affrontare in maniera definitiva il problema per dare ai produttori le necessarie certezze dal punto di vista delle condizioni di competitività nei confronti degli agricoltori nazionali e internazionali, aspetto questo da conciliare in sede europea. Mentre nell’immediato occorre trovare le risorse per compensare quella parte di accise che nella condizione attuale sta mettendo fuori mercato le aziende florovivaiste toscane>>.
In parlamento esistono varie iniziative che possono dare una risposta al problema, come alcuni emendamenti al cosiddetto decreto incentivi, <<ci auguriamo che il governo – conclude la Cia - le voglia prendere in considerazione e che non affossi tutto ponendo la fiducia al decreto e anzi discutendo nel merito tutte le proposte emendative e sforzandosi invece di trovare una soluzione che possa ridare fiducia ai produttori del settore soprattutto in questo difficile momento>>.

 




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