Mostra nazionale della Camellia - La Camelia Nella Leggenda, Nella Storia E Nel Costume
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- Mostra nazionale della Camellia - La Camelia Nella Leggenda, Nella Storia E Nel Costume
 
É ricca di affascinanti leggende ed aneddoti la storia della camelia che deve il suo nome al missionario gesuita George Joseph Kamel, vissuto tra il 1661 e il 1704.
Si racconta che un principe indiano si recasse in Cina per insegnare la sua religione. Durante una meditazione si addormentò e per espiare la sua colpa decise di tagliarsi le sopracciglia. Cadendo a terra queste si trasformarono in camelie.
Altrettanto bella la storia, risalente al 2737 a.C., che vide protagonista l’allora imperatore della Cina, Shen Nung. Costui, essendo molto attento all’igiene, aveva dato ordine alla servitù di far bollire l’acqua da bere. Per meglio sorvegliare il lavoro si sedette sotto un albero nei pressi delle caldaie. Una folata di vento fece cadere delle foglie nel recipiente dell’acqua calda destinata a dissetare gli uomini: fu così che il sovrano, senza saperlo, bevve il primo tè della storia.
Sempre nell’antichità le piante di camelia erano considerate piante che non morivano mai: in quanto simbolo di immortalità venivano quindi piantate sulle tombe dei samurai.
Forse più veritiero è l’aneddoto riguardante la sostituzione da parte dei Cinesi, a danno degli Inglesi, di piante del thè (Camellia sinensis) con esemplari di Camellia japonica per evitare che le prime si diffondessero in Occidente.
Nell’Ottocento la camelia divenne di gran moda in tutta Europa e le signore dell’alta società arrivavano ad utilizzarle come ornamento dei propri abiti da sera. Questo fiore varcò anche la soglia della letteratura con Alexandre Dumas che nel 1848 pubblicò “La dame aux camélias”. Venendo a tempi più recenti, sarà Coco Chanel a immortalare la camelia come simbolo della sua prestigiosa Maison.
Curiosità sulla camelia
Tra le numerose varietà primeggiano quelle appartenenti alla Camellia sasanqua e quelle che fanno capo alla Camellia hiemalis e C. vernalis, secondo alcuni botanici sistematici, sottospecie della precedente. Le camelie a fioritura invernale offrono una attraente fioritura che nei nostri climi si protrae da settembre/ottobre sino a febbraio, presentando una eccezionale scalarità che mantiene gli arbusti vestiti di colori brillanti per diverse settimane o addirittura mesi interi. Attraverso una sapiente scelta di varietà da coltivare si potrà avere una fioritura continua da settembre sino a febbraio.
Molte sono le curiosità sulle camelie invernali: dalla Camellia sinensis, la pianta del tè dai caratteristici fiorellini bianchi rivolti verso il basso, alla Camellia oleifera dalla fioritura bianca in profusione e dai cui semi si estrae un olio diffuso in Oriente a scopo alimentare e cosmetico (per rendere i capelli più mossi e lucenti), alla Camellia sasanqua (Sazankwa= fiore del tè della montagna originario dell’isola giapponese di Okinawa. Questo fiore è un motivo ricorrente degli Obi, le fasce dei kimono legate con un nodo a farfalla sulla schiena)
Le camelie non sono generalmente profumate; fanno eccezione le Camellia lutchuensis, C. fraterna, C. transnokoensis, C. vietnamensis, C. sinensis e C. sasanqua. Ibridi tra queste ed altre specie sono stati creati per aumentare la fragranza dei fiori. La C. lutchuensis è ritenuta dalla maggior parte degli esperti la più profumata ed è stata diffusamente usata nei programmi di miglioramento genetico. Insieme alle altre camelie citate in precedenza ha un fiore piccolo, bianco e semplice e non è di facile coltivazione.
L’unica camelia ad avere una vasta gamma di varietà che emanino delicate fragranze differenti è la C. sasanqua. Il profumo della sasanqua è abbastanza lieve ma intenso ed avvolgente soprattutto in giornate calde con alta umidità, che creano le condizioni migliori per l’estrazione degli olii.
Terra d’origine della camelia
Il genere camelia appartiene alla famiglia delle Theaceae e raggruppa specie originarie di un’area che comprende il Giappone sfiora la Corea e si estende nellla cina sud-orientale e nelle zone limitrofe dell’Indocina.

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