Regione Lombardia - S.A.I.F. 

Servizio Assistenza Integrata al Florovivaismo

 

 

Scheda colturale di

Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima cv. Peterstar) 

Famiglia: Euphorbiaceae   

Origine: Messico   

 

Tecnica Colturale:  

Inizio di coltivazione: Invasatura delle talee radicate: fine aprile-maggio, per i tipi ad alberello e a piramide 1-25 luglio, vaso 16 e 18 1-15 agosto , vaso 12 e 14 1-15 settembre: uniflora, vaso 10 

Vaso di coltivazione: A un solo fiore, o uniflora: 10-12 cm di diametro Con più fiori, o multiflora: 14-16-18 cm di diametro  

 

Ambiente di coltivazione:  

Temperatura: A inizio coltivazione: intorno ai 20-22°C, max: 25°C. Dall’invasatura delle talee all’affrancamento delle radici; preferibile il riscaldamento basale, per meglio stimolare l’attecchimento delle giovani radici. Dopo 20-30 giorni dall’invasatura: temperature anche inferiori: 17-18°C; inizio del raffrescamento o ventilazione a 22°C, dove possibile, o arieggiamento. Alla comparsa delle brattee: corrispondente al periodo della metà - fine ottobre: da 15 a 17°C. Su piante fiorite: da 14 a 16°C.

Nota: a fine coltura valori di temperatura non superiori ai 17°C ritarderanno il processo di invecchiamento delle brattee, molto dannoso dal punto di vista estetico.

Nota: le indicazioni relative alle temperature devono essere seguite, ma contemporaneamente adattate alle situazioni ambientali sia interne che esterne. Per esempio, in presenza di elevata umidità relativa esterna, autunni piovosi e con scarsa luminosità, si interviene adottando preferibilmente temperature più elevate di 2-3 °C rispetto a quelle indicate, soprattutto dall’inizio della colorazione delle brattee in poi. Infatti può accadere che, per motivi diversi, si verifichi un ritardo nello sviluppo della colorazione e, quindi, nel successivo sviluppo delle brattee.

In tal caso, si utilizzano temperature superiori, anche per favorire una più veloce 'asciugatura' delle piante e, di conseguenza, agire a scopo preventivo contro malattie fungine tipiche di ambienti molto umidi (es: Botrytis cinerea

Luce: Piena luce in autunno.

Ombreggiamento: necessità di ombreggio dal 30 al 50% nella stagione estiva. Illuminazione artificiale: necessità, o richiesta di illuminazione supplementare allo scopo di ritardare la colorazione delle brattee.

Nota: l’illuminazione artificiale supplementare ha lo scopo di interrompere il periodo di buio della notte. Essendo infatti la stella di Natale una specie a fotoperiodo breve, che fiorisce in presenza di un numero di ore di luce inferiore a 12 - 1,5 per ritardare la colorazione delle brattee, che segue l’induzione a fiore, è necessario su alcune cultivar, illuminare nel corso della notte.

Generalmente su Peterstar non è necessaria l’illuminazione, sia perché la colorazione completa delle brattee si ha a partire da fine novembre-inizio dicembre, sia perché un altro scopo dell’illuminazione è lo stimolo della vegetazione che, nel caso di Peterstar, non rappresenta normalmente un problema. L’abbassamento delle temperature dopo la colorazione delle brattee, intorno ai 16°-17°C ha anche lo scopo di mantenere sufficientemente 'fresca' la colorazione e, quindi, l’aspetto finale della pianta fiorita, fino alla metà di dicembre, che corrisponde mediamente la data in cui si ha la massima probabilità di vendita.

Nota: La presenza, all’esterno della serra, di fonti di illuminazione stradale o di altro tipo, interrompe, senza che a volte sia possibile intervenire per impedirlo, il periodo di buio notturno. In questi casi è utile oscurare le vetrate, se non si desidera posticipare la colorazione delle brattee, o comunque, dopo la fine di settembre, periodo limite per l’illuminazione, oltre il quale la colorazione avverrebbe in tempi troppo avanzati, fuori dalla commerciabilità. 

Umidità Relativa %: 60-70%  

Substrato: Torba bionda fibrosa:50%, torba bruna o nera:10%, foglia di faggio:20%, perlite 15%, argilla: 5%. Aggiungere carbonato di Calcio per giungere a valori di pH ideali per la stella di Natale: da 2 a 3 kg/mc.

In commercio ci sono ormai moltissimi tipi di substrato pronti specifici per stella di Natale; verificare pH e salinità, ed effettuare un’analisi chimico-fisica a inizio coltivazione, per confrontare i valori idonei alla poinsettia: porosità totale superiore all’85%, capacità per l’aria superiore al 25%. 

pH: Compreso tra 5,5 e 6,5. Ottimale: intorno a 6. Il controllo del pH nel corso della coltivazione, una volta al mese, è consigliabile, per verificare eventuali variazioni ed intervenire con la correzione dei valori, sia per un corretto svolgimento della coltivazione, sia per favorire un ottimale solubilità degli elementi fertilizzanti e degli antiparassitari che si vanno a fornire alla coltura. 

Salinità: Da 1.000 a 1.500 m Siemens /cm; non superiore a 2.000. Nota: l’eccesso di salinità su Stella di Natale provoca rallentamento della vegetazione e della crescita delle radici, imbrunimento delle radici, se continuata, deperimento generale della pianta, crescita stentata. Nel caso di acquisto di substrati pronti specifici per Stella di Natale, preferire substrati non concimati o poco concimati, con salinità iniziale inferiore ai 1.000 m Siemens /cm. 

Irrigazione: Preferibile la bagnatura dal basso: a flusso e riflusso, o per subirrigazione, facendo risalire l’acqua dal bancale, con o senza tappetino. Quest'ultimo può essere ricoperto da uno strato di sottile film plastico forato, che permette un migliore isolamento tra la base del vaso e il tappetino stesso, evitando il formarsi di muffe, alghe, e ostacolando la trasmissione ed il mantenersi di forme di sopravvivenza di organismi patogeni, insetti o funghi. Bagnatura manuale, direttamente nel vaso. Irrigazione a goccia, con spaghetto. Nota: è consigliabile evitare l’irrigazione sopra chioma, a pioggia o dall’alto: pericolo di ustioni, soprattutto nella stagione estiva. In corrispondenza delle prime settimane dopo la spuntatura, o cimatura, alla comparsa della prima foglia nuova dopo la cimatura, si può verificare una scottatura, con necrosi e distacco di parte o tutti i tessuti della foglia.

 

Concimazione: Inizio della concimazione dopo circa 20 giorni dall’ invasatura delle talee, con concime bilanciato azoto - fosforo - potassio 15:10:15 o 15:15:15, per fertirrigazione, alla concentrazione dell’ 1,5 - 2 per mille (1, 5 - 2 grammi/litro) settimanale, o alle dosi dimezzate continua, ad ogni bagnatura; dal mese di ottobre, sostituire il concime con un prodotto con minore percentuale di azoto, aumentando il potassio, per favorire lo sviluppo dei fiori e delle brattee e la colorazione, e comprendente anche i microelementi principali(Ferro, Boro, Manganese, Molibdeno, Magnesio, Calcio).

Dose consigliata: 1,5 - 2 grammi/litro, nel caso di interventi settimanali, metà dose per la fertirrigazione continua. Sempre in questo periodo intercalare, ogni due settimane una concimazione con nitrato di Calcio, allo scopo di prevenire eventuali fenomeni di bordatura delle brattee, causata da carenza di elementi nutritivi ed eccessivo 'invecchiamento' delle brattee. Durante l’ultimo mese di coltivazione ridurre dosi e frequenza delle fertirrigazioni.  

 

Altre operazioni colturali:

Asportazione delle foglie lungo il fusto, per le forme di allevamento ad alberello, lasciando i germogli apicali.

Cimatura:  Effettuare, in alternativa al primo trattamento brachizzante, una cimatura delle piante dopo circa 15-20 giorni dall’invasatura, lasciando cinque o sei foglie, che costituiranno l’impalcatura su cui stimolare lo sviluppo delle ramificazioni, e quindi in relazione alle dimensioni definitive desiderate. Non effettuare cimature oltre la prima metà di settembre. Nel caso dell’allevamento ad alberello eseguire la prima cimatura a fine giugno-inizio luglio, e la seconda durante la prima metà di agosto, lasciando 4-6 foglie 

Brachizzazione:  Numero di interventi: 1-6, iniziando da circa 20 giorni dopo la cimatura o l’invasatura delle piante non cimate. Brachizzare al massimo fino alla metà di ottobre. Tipo e dosi: Cycocel, 2-3 g/l per spruzzatura fogliare; Cycocel+Alar: 1+1 g/l, ogni 12-15 giorni. 

 

Prevenzione 

Tra i fattori che condizionano la buona riuscita delle colture, uno dei principali è sicuramente la sanità del materiale vegetale a inizio coltivazione, in entrata in azienda. Per questo l’azione di controllo del materiale in ingresso è importante per verificare sanità e qualità delle giovani piante acquistate. A tale proposito si rimanda alla scheda di controllo del materiale vegetale, messa a punto dal SAIF.

Inoltre, in ciascuno dei seguenti piani colturali si farà riferimento alle malattie più diffuse e problematiche più frequenti su quella specie e, di conseguenza, la necessità e l’urgenza del controllo saranno più specifiche se riferite a quel tipo di problema. 

 

Principali malattie e difesa 

recenti disposizioni legislative hanno stabilito la revoca di molti principi attivi registrati per il loro utilizzo su specie ornamentali.

L’aggiornamento su nuove disposizioni, sia in materia di nuove registrazioni o revoca dei principi attivi sia dell’introduzione di nuove norme sull’elenco di specie soggette a passaporto, così come di nuovi patogeni da quarantena, sarà a cura del Servizio fitopatologico della Regione Lombardia.

Annualmente si assiste inoltre alla nascita di nuovi principi attivi, a differenti modalità d’azione.

Questo tipo di informazione sarà argomento di aggiornamenti annuali o periodici.

 

Principali malattie e difesa  

Insetti  Aleirodidi: o mosche bianche. Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci

sono sicuramente gli insetti più diffusi su stella di Natale. La loro presenza può essere evidenziata molto precocemente, grazie prima di tutto ad un’attenta osservazione delle talee radicate che entrano in azienda, sia al posizionamento, prima dell’arrivo delle talee, di trappole cromotropiche di colore giallo, che attirano gli adulti, contribuendo sia a ridurre la popolazione, sia a rendersi conto della distribuzione degli insetti in serra, mettendo in evidenza le zone, o bancali in cui c’è maggiore presenza e quindi in cui è consigliabile intervenire con trattamenti o aumentando il numero delle trappole. Una delle fonti di entrata di questi insetti è rappresentata dalle talee, ma un attento controllo deve essere fatto anche in serra, per esempio eliminando le malerbe che a volte si trovano sotto i bancali, o facendo attenzione ad eventuali orti o colture sensibili agli aleirodidi poste al confine delle serre, soprattutto nel periodo di fine settembre-metà ottobre, in corrispondenza degli abbassamenti di temperatura esterni.

Lotta: La lotta si può effettuare con diversi principi attivi: piretrine e piretroidi (Decis, Kenyatox verde, Nettafid), Buprofezin (Applaud), contro le forme giovanili, Methomil (Lannate), Danitol per spruzzature fogliari, oppure si possono effettuare trattamenti per bagnatura con prodotti sistemici, tra cui il più utilizzato è Imidacloprid (Confidor) che, dato al susbtrato , prosegue la propria azione insetticida per circa due mesi, proteggendo la pianta senza la necessità di ulteriori trattamenti.

Si consiglia quindi di effettuare il trattamento dopo la metà di settembre, per avere la pianta protetta fino a fine novembre, nel periodo di maggiore pericolosità.

 

Tripidi: Frankliniella occidentalis, Echinotrips americanus

non rappresentano un vero e proprio problema per la stella di Natale. I sintomi sono rappresentati da lievi deformazioni delle foglie, e presenza di decolorazioni sottili, bollosità. Si manifestano soprattutto nella stagione estiva, quindi si rilevano sulle talee radicate. Generalmente, il successivo abbassamento delle temperature, da settembre in avanti, non rende necessario alcun trattamento, anche perché le foglie colpite sono quelle basali, le cui caratteristiche estetiche non influenzano alla fine la qualità della pianta finita.

In caso di necessità di trattamento è consigliabile utilizzare principi attivi efficaci anche contro gli aleirodidi, come i piretroidi, o Deltametrina (Decis).

Nota: è importante prevenire o comunque bloccare al nascere l’infezione da Botrytis, poiché, se si protrae fino alla colorazione delle brattee (fine ottobre - fine novembre), periodo in cui è frequente una situazione meteorologica sfavorevole, molto piovosa, risulta più difficile intervenire senza compromettere la qualità del fiore.

Nota: porre particolare attenzione nel momento di inizio di colorazione delle brattee, stadio fisiologico della pianta di maggiore sensibilità. Se possibile, evitare di trattare o sostituire sistemi di lotta integrata o biologica.

Lotta: La lotta biologica contro gli aleirodidi è da anni applicata con successo, con l’utilizzo di Encarsia formosa ed Eretmocerus mundus: due imenotteri afelinidi che parassitizzano Trialeurodes vaporariorum e Bemisia tabaci. L’inizio del lancio di questi due insetti utili si consiglia intorno alla fine di agosto, quando si verifica un’intensificazione degli attacchi da aleirodidi. La distribuzione degli insetti avviene tramite cartellini su cui sono posti i pupari di aleirodidi parassitizzati da uno o l’altro insetto.

Mediamente si effettuano 8-10 distribuzioni nel corso della coltivazione, fino alla metà-fine ottobre, valutando la quantità per pianta, da uno a tre insetti, in base al livello di infestazione. Come regola generale si consiglia di iniziare i lanci quando si è a inizio infestazione. Nel corso della lotta biologica se la popolazione di moschina aumenta, si può intervenire anche con prodotti chimici compatibili o di breve persistenza

 

Acari  Su stella di Natale è possibile osservare, soprattutto nel corso dei mesi estivi, sintomi dovuti ad acari; in questo caso si osservano aree tondeggianti decolorate, spesso confinanti e fuse tra loro. Si tratta soprattutto di acari tetranichidi, come il ragnetto rosso. Prodotti efficaci sono a base di Fenpropatrin (Danitol); attivo anche contro gli aleirodidi. La velocità di moltiplicazione dopo l’estate è molto più ridotta e generalmente gli acari si riescono a controllare con uno o due trattamenti iniziali

 

Fisiopatie  Bordatura giallastra dei margini fogliari

provocata da un uso in dose eccessiva o in condizioni ambientali non idonee, non corrette: es: alte temperature, sole diretto.

 

Bordatura, o necrosi marginale delle brattee

si tratta di un problema fisiologico,legato all’invecchiamento delle brattee, quindi ad una colorazione troppo anticipata. Fenomeno in fase di soluzione, un tempo molto diffuso e dannoso, soprattutto su cultivar di forte sviluppo vegetativo, come Peterstar. Si manifesta con la porzione più marginale delle brattee color bruno-marrone, che poi necrotizza , rendendo a fine coltura la pianta invendibile.

Le cause sono state attribuite a carenza di elementi nutritivi ed in particolare lentezza di assorbimento e traslocazione alle brattee del Calcio, invecchiamento delle brattee, e conseguenza ai trattamenti con alcuni insetticidi, in particolare a base di Endosulfan. Evitando tali condizioni predisponenti, non si dovrebbe verificare il fenomeno. L’apporto di concimi contenenti calcio, la riduzione di trattamenti e l’utilizzo dell’illuminazione, per ritardare la colorazione sono quindi sistemi utili per evitare tale inconveniente.

 

Crittogame  Malattie del colletto

possono essere causate da diversi tipi di funghi. Non è semplice riconoscere il tipo di fungo che ha provocato il deperimento di piante di stella di Natale. Anche se, nella fase iniziale di coltivazione, è frequente l’insorgere di Rhizoctonia solani, si sono recentemente instaurati su poinsettia altri funghi, appartenenti ad altre famiglie e quindi per la cui difesa sono necessari altri tipi di fungicidi, rendendo più complessi anche gli eventuali trattamenti preventivi fungicidi.

Lotta: Nel caso delle malattie fungine sono in commercio prodotti a base di funghi antagonisti, in particolare Tricoderma che, forniti al substrato in fase di inizio coltivazione, permettono di evitare infezioni da alcuni funghi del colletto, come Rhizoctonia. L’azione di tali funghi è in parte di tipo antibiotico, diretta, contro il fungo patogeno, in parte consiste nell’occupare gli stessi siti del patogeno, evitando la colonizzazione delle radici. Per tale motivo, la precocità di applicazione è importante e si consiglia di ripetere due volte, a distanza di 20-30 giorni, l’applicazione al substrato.

 

 Marciume del colletto, malattia causata dal fungo basidiomicete Rhizoctonia solani

il sintomo più tipico si osserva al colletto, con imbrunimenti che si diffondono anche allo stelo, che diventano poi marciumi. Le radici possono presentare macchie necrotiche brunastre e, in fase finale della malattia, anch’esse sono marcescenti.

Questo tipo di fungo colpisce prevalentemente le giovani piante, dopo il trapianto ed è favorito da eccessi di umidità, coltivazione fitta, eccesso di sali nel substrato. La difesa contro questo fungo è di tipo preventivo, evitando l’insorgere delle condizioni ambientali che favoriscono l’infezione, o correggendoli, se la malattia è già in atto, oppure di tipo chimico, sia preventivo sia curativo, con prodotti a base di Vinclozolin (Ronilan), Iprodione (Rovral, Iprodial), Tolchophos metile (Rizolex).

 

Marciume basale bianco, o marciume dello stelo. Causata dal fungo Sclerotinia sclerotiorum

la malattia, si presenta con un marciume della parte bassa della pianta coinvolgendo fusto e rami. Il fusto appare bruno e con la superficie disidratata L’interno del fusto, a fine infezione, appare completamente disgregato. Quando il fungo fuoriesce dai tessuti si può osservare una muffa biancastra, con all’interno piccoli corpi neri, che rappresentano gli sclerozi, o forme di sopravvivenza. La fase finale dell’infezione consiste nell’avvizzimento e morte dell’intera pianta. Prevenzione e difesa.

La lotta preventiva consiste, come nel caso della Rhizoctonia, nell’evitare le seguenti condizioni: ristagni di acqua, eccessiva fittezza delle piante; occorre allontanare subito e distruggere le piante colpite, per bloccarne la diffusione. Prodotti chimici efficaci sono rappresentati dai principi attivi: Dicloran (Sclerosan, Curital), Iprodione (Rovral), trattando il colletto.

 

Marciume radicale, causato dal fungo Thielaviopsis basicola

i sintomi si manifestano soprattutto sulle radici più superficiali, con un marciume nero, secco. Sul fusto si hanno spaccature e indurimento dei tessuti.

La lotta oltre che preventiva, simile ai due funghi precedenti, si può effettuare con prodotti chimici a base di Prochloraz (Octave).

 

Muffa grigia, causata dal fungo Botrytis cinerea

il fattore ambientale che favorisce tale fungo è prevalentemente l’elevata umidità relativa; i sintomi sono rappresentati da disseccamenti fogliari nerastri, che vanno dal margine verso l’interno della foglia, che si ricoprono di un’evidente muffa grigio scura.

Se la lotta preventiva non è sufficiente, si interviene con prodotti a base di Iprodione (Rovral, Iprodial), Chlortalonil (Daconil), Tolchophos metile (Rizolex), Proclorax (Octave). In fase di fioritura alcuni di questi prodotti possono risultare fitotossici.

Nota: è importante prevenire o comunque bloccare al nascere l’infezione da Botrytis, poiché, se si protrae fino alla colorazione delle brattee (fine ottobre-fine novembre), periodo in cui è frequente una situazione meteorologica sfavorevole, molto piovosa, risulta più difficile intervenire senza compromettere la qualità del fiore.

 

 

Standard di prodotto  

Dimensioni della

pianta:  In base al tipo di vaso di coltivazione 

Numero di

ramificazioni: Una per le uniflora 

 

Principali varietà coltivate  

  Peterstar: a fiore rosso 

Pink Peterstar: a fiore rosa 

White Peterstar:  a fiore bianco 

 

 

Progetto Regionale di Assistenza Tecnica al settore Florovivaistico realizzato nell'ambito della misura N 1.14 del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 con il contributo congiunto di Comunità Europea, Stato Italiano e Regione Lombardia, la cui attuazione è stata affidata alla Fondazione Minoprio