Molti elementi possono rendere il terreno più acido:
la torba e la corteccia hanno comunemente un pH di 4.3-4.7 e dei sottoprodotti
acidi vengono liberati durante la loro decomposizione. Gli effetti dellaggiunta
di calce (carbonato di calcio) dipendono notevolmente dalla dimensione delle
particelle e dalla temperatura. Le particelle piccole hanno un effetto neutralizzante
molto più rapido ma possono provocare notevoli oscillazioni nei valori
di pH. Le particelle troppo grandi possono avere un effetto limitato se non
nullo, fino a che non si frantumano in particelle di minori dimensioni. Nella
scelta dei fertilizzanti, bisogna considerare attentamente il loro effetto sul
pH. Per esempio, il nitrato di calcio, quando viene utilizzato per un periodo
superiore alle 5-6 settimane, può provocare notevoli aumenti del pH.
Anche batteri, alghe e funghi hanno un effetto, rendendo generalmente più
acidi i terreni. Questo non è così importante quando si usano
dei compost confezionati, che sono abbastanza sterili. Però nel caso
della produzione allaperto e laddove le piante vengono mantenute in contenitore
per lunghi periodi, leffetto dei microrganismi può essere davvero
notevole. Ovviamente, un fattore importante da monitorare e controllare è
il pH dellacqua di irrigazione. Se le temperature sono alte, le piante
richiedono unirrigazione più abbondante: questo tende a diminuire
la quantità di particelle di carbonato di calcio e di solfato di ferro
portando a cambiamenti nel pH. Inoltre le particelle di carbonato di calcio
si decompongono con maggiore rapidità alle alte che non alle basse temperature.
Per queste ragioni, le maggiori oscillazioni di pH si hanno in tarda primavera
e allinizio dellautunno. Ohio Florists Association Bulletin
No. 867 www.ofa.org
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