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PMI: dal 16 marzo scorso stop ai pagamenti tardivi

Ogni giorno in Europa dozzine di piccole e medie im prese (PMI) fanno bancarotta perché non si vedono pagare le fatture che hanno emesso. In tal modo vanno persi posti di lavoro e non vengono valorizzate opportunità imprenditoriali, il che non favorisce certo la ripresa dell'economia.

Da sabato scorso, 16 marzo, questo non dovrebbe più accadere, dato che in quella data è entrata in vigore la direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La norma obbliga le autorità pubbliche a pagare i beni e servizi loro forniti entro 30 giorni di calendario o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni.
Le imprese dovranno pagare le loro fatture entro 60 giorni di calendario a meno che non stabiliscano in maniera diversa con una specifica clausola contrattuale e purché ciò non rappresenti una prassi gravemente iniqua per il creditore.
Per i ritardi di pagamento le imprese hanno automaticamente diritto a chiedere gli interessi e possono anche ottenere automaticamente un importo minimo fisso di 40 euro quale indennizzo dei costi di recupero dei pagamenti stessi. Il tasso legale di interesse di mora per i ritardi di pagamento è portato ad almeno 8 punti percentuali al di sopra del tasso di riferimento della
Banca centrale europea e le autorità pubbliche non possono  fissare un tasso d'interesse di mora inferiore a tale soglia per i ritardi di pagamento
Fonte: “Europa informa del 20 marzo 2013


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