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Agricoltura e pianificazione paesaggistica - Accademia dei Georgofili |
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Agricoltura e pianificazione
paesaggistica
Poiché i nostri paesaggi sono strettamente legati all’agricoltura (nel suo insieme di attività agro-silvo-pastorali), qualsiasi azione per una loro tutela, conservazione, gestione, ripristino, ecc., finisce necessariamente per investire l’agricoltura. Infatti, su questa è già avviata l’introduzione di vincoli ed imposizioni, anche irrazionali, in nome di una "pianificazione paesistica". Non si tiene conto che il sistema agricolo è vivo e particolarmente complesso; esso deve sempre adeguarsi con tempestività alle innovazioni, ed oggi non sono ancora neppure immaginabili i cambiamenti che saranno continuamente portati dal sempre più rapido progresso scientifico-tecnologico. L’agricoltura pertanto non può in alcun modo essere trattata alla stregua di uno statico sistema museale. Occorre quindi evitare anche di considerare come deteriore "impatto paesaggistico" l’indispensabile aggiornamento nella scelta delle colture e delle tecniche agronomiche. Per di più, il termine "paesaggio" ha un preciso significato indissolubilmente legato ad una valenza estetica e la sua valutazione è quindi del tutto soggettiva e condizionabile. L’attuale uso improprio e strumentale del termine "paesaggio", aggravato dal suo accostamento a quello dirigistico di "pianificazione", può provocare effetti gravi sull’agricoltura – ha sottolineato Scaramuzzi – lanciando un appello a riflettere su siffatti improvvidi indirizzi, sulla loro realistica fattibilità e sulle loro inevitabili conseguenze. |
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